L'Aquila, il ritorno del Popolo delle carriole

A San Bernardino per ripulire la scalinata

13 Febbraio 2011   12:07  

Ad un anno esatto dal suo esordio torna in centro il Popolo delle carriole.
Il movimento che con la prima mobilitazione in zona rossa del 14 febbraio 2010 salì alla ribalta nazionale e internazionale chiedendo l'immediata ripulitura del centro dell'Aquila dalle tonnellate di macerie del terremoto che ancora lo intasavano è tornato oggi a San Bernardino.
Armate di scope, rastrelli, guanti e palette decine di persone, rispondendo all'appello di "riabbracciamo la città", si sono date appuntamento per ripulire la scalinata, lasciata nell'incuria, e le storiche edicole, più conosciute come "nicchiette", luogo di incontro di generazioni di giovani coppiette.

L'appuntamento, come sempre ormai, era corso sulla rete: più di 300 persone avevano aderito all'evento creato sulla pagina Facebook.
Il tutto, con l’obiettivo di organizzare proprio sulla scalinata, una giornata all’insegna della musica, del buon cibo, di interventi culturali e di presentazione di progetti per la città. Naturalemente aspettando almeno la fine di marzo, sperando nell'arrivo di un clima più mite.
Gli incontri proseguiranno anche nelle domeniche successive, toccando i principali monumenti del centro.

"Rinnoviamo un appello alle istituzioni attraverso la nostra iniziativa - dicono i promotori della mobilitazione - affinché si intervenga per restituire decoro a una zona simbolica per la nostra città".

A San Bernardino, stamattina, anche una scolaresca di Imola, in città per tre giorni nell'ambito del progetto “Terremoto fuori – terremoto dentro”, curato dal servizio sanitario dell’Emilia Romagna, la sede di Bologna dell’Ingv, l’associazione culturale Anpis dell’Emilia Romagna, le associazioni Folletti e Pitinum dell’Aquila, con l’essenziale supporto della sede italiana dell’organizzazione internazionale “Save the children”.

(MS)


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