L'Aquila, l'Udu: "Aumentare i posti letto pubblici per calmierare gli affitti"

21 Settembre 2011   17:30  

"La condizione abitativa è certamente uno dei problemi maggiori per gli studenti aquilani. Ancora oggi, a 2 anni e mezzo dal sisma - dice l'Unione degli universitari - è molto difficile per uno studente riuscire a trovare alloggio ad un prezzo onesto, in quanto il mercato degli affitti privati ha subito un’impennata indiscriminata".

La soluzione, per l'Udu, è quella di aumentare la disponibilità di posti letto pubblici, l'unico modo per tentare di calmierare gli affiti.

Il sindacato studentesco, che oggi ha presentato anche la "Guida all'abitare" realizzata insieme alla Mutua studentesca, propone un progetto di residenzialità studentesca che preveda un campus universitario all’interno della ex caserma Campomizzi, un’area che potrebbe arrivare a coprire fino a 1800 posti letto. "Inoltre - spiegano - la sua posizione all’interno della città da ricostruire e da riavviare la rende una grande opportunità per il rilancio del’Aquila che non può prescindere dal sistema universitario".

Allo stato attuale sono fruibili solo le palazzine "D" ed "E" della Campomizzi, in quanto la palazzina "C" della struttura necessita di lavori di manutenzione. "Già dal mese di maggio - ricorda l’Udu - lanciavamo allarmi riguardo la scadenza di settembre e l’incorrere del nuovo anno accademico, invitando comune e Sge a trovare nel breve termine una soluzione alloggiativa adeguata per gli sfollati ospitati nella palazzina. A causa dell’inoperosità e del rimpallo di responsabilità tra Comune, Sge e Prefettura, la situazione si è trascinata fino ad oggi e solo grazie alle continue manifestazioni da parte degli studenti si è arrivati a sbloccare questo stallo, passando in consegna all’Adsu la palazzina 'C' soltanto da qualche giorno".

Sono state 668 le richieste di posto letto inviate all'Adsu, ma l'azienda è mriuscita a coprirne solo 232.

L'Udu chiede poi di velocizzare i lavori in corso alla struttura della Reiss Romoli che dispone di 300 posti letto non utilizzabili dagli studenti perchè sono in atto dei lavori di manutenzione che procedono a rilento.

"Il progressivo disimpegno delle diverse strutture costruite post sisma - propone poi l'Udu - potrebbe contribuire a soddisfare il fabbisogno abitativo studentesco"

A tal proposito l'Udu chiede alla Sge una mappatura di tutte queste strutture in modo da avere uno scenario chiaro di ciò che è presente sul territorio e delle opportunità di utilizzo.

LE RICHIESTE DELL'UDU

-SGE e Provveditorato alle Opere Pubbliche si facciano carico dei fondi e dei lavori urgenti all’interno della Palazzina C, indispensabili per la fruibilità dei posti letto per gli studenti 

- venga individuata una soluzione alternativa da SGE, per il breve lasso di tempo prima della completa disponibilità della palazzina C, per gli studenti che aspettano lo scorrimento delle graduatorie per la Campomizzi

- tutti i soggetti interessati trovino soluzioni per accelerare i lavori di adeguamento dei circa 300 posti letto della Reiss Romoli, da gestire con convenzione ADSU

- SGE provveda a fare una mappatura di tutte le strutture costruite dopo il sisma (villaggio Aventis, villaggio nei pressi GdF, villaggio VVFF, MAP, piano CASE) per avere un quadro chiaro sulla disponibilità degli alloggi in modo tale da convenzionarli con l’ADSU e metterli a disposizione degli studenti.

Ai microfoni di Abruzzo24ore.tv Roberto Naccarella dell'Udu.

di Marco Signori
riprese e montaggio Alessandro Di Giacomantonio


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