L'Aquila: la casa "A" era diventata "E", nei guai dirigente comunale

Di Gregorio, carte false per ottenere finanziamento

12 Gennaio 2011   17:40  

Su disposizione dell'autorita' giudiziaria della Procura della Repubblica dell'Aquila, i carabinieri del Reparto operativo hanno proceduto stamane al sequestro dell'abitazione di Bruna Mastrantonio madre del dirigente del Servizio emergenza terremoto (Sge) del Comune dell'Aquila ed ex dirigente del Settore opere pubbliche dello stesso Ente, Mario Di Gregorio.
Secondo le indagini portate avanti in maniera silente dai carabinieri del Reparto operativo, l'abitazione della donna, ubicata nel popoloso quartiere di Vallepretara, a seguito del devastante sisma aveva ricevuto dei danni che inizialmente erano stati classificati in lievi (percio' indicati con la lettera A) e successivamente dopo un secondo sopralluogo dei tecnici, in danni strutturali importanti, perco' classificati con la lettera piu' alta della scala dei danni, ovvero la E. Danni che avevano comportato l'abbattimento dell'edificio e l'immediata ricostruzione. Secondo la magistratura tali operazioni sarebbero avvenute in maniera non corretta. Addirittura alla donna, proprietaria della casa, si contesta non solo il raddoppio della cubatura rispetto al precedente fabbricato ma anche di aver ottenuto un finanziamento di 450 mila euro di cui solo 200 mila realmente spesi.
Con l'accusa di abuso d'ufficio e violazioni delle norme di edilizia, il pm Antonietta Picardi ha inviato avvisi di garanzia oltre alla proprietaria dell'immobile e al dirigente comunale anche a Luca Pelliccione, aquilano, geometra e dipendente della Sge (che ha partecipato alla stesura della classificazione dell'immobile) ed infine a Giovan Battista Masucci, titolare dell'impresa che ha realizzato i lavori di ricostruzione dell'edificio ora sotto sequestro.

nella foto laquilanuova il quartiere di Vallepretara


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