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Cattivi e sospetti odori, forse plastica bruciata, aria pesante, a volte irrespirabile, mal di testa, addirittura malori: la denuncia arriva degli studenti della facoltà di Lettere e filosofia dell' Università dell'Aquila, che dopo il terremoto è stata dislocata nel nucleo industriale di Bazzano.
E il sospetto è che la causa di questi strani e preoccupati episodi sia dovuta all'attività insalubre e alle emissioni del tante fabbriche dislocate tutto intorno alla facoltà. Inoltre l'edificio affittato da un privato alla considerevole cifra di 30mila euro al mese, denunciano gli studenti, non è dotato di un adeguato sistema di condizionamento.
L'allarme è stato comunque subito raccolto dal rettore Ferdinando Di Orio e questa mattina addetti della Asl dell'Aquila hanno effettuato un primo sopralluogo accompagnati dal preside Giannino Di Tommaso.
Nei prossimi giorni saranno effettuate analisi approfondite, al'interno della facoltà e soprattutto nell'area industriale circostante per valutare la salubrità degli ambienti e le individuare eventuali fonti di emissioni inquinanti pericolose, non solo, ovviamente, per gli studenti.
C'è però una buona notizia. A settembre l'attraversa nel deserto si concluderà, la facoltà di Lettere e Filosofia tornerà in centro storico dell'Aquila, nel nuovissimo, avanguardistico e anti-sismico polo dell'ex-ospedale san Salvatore.