L'Aquila: nessuna traccia di Marco Bonanni. Un amico: "Voleva andare in Brasile"
Sono senza esito le ricerche di Marco Bonanni, di cui è stata denunciata la scomparsa dai familiari, lunedì 28 maggio.
Le ricerche si sono concentrate nella zona di Civitaretenga-Navelli, dove il telefonino è stato agganciato per l’ultima volta prima che risultasse inattivo, proprio con la traccia del telefonino che il gestore telefonico ha segnalato ai Vigili del Fuoco sono partite le ricerche, si è cercata soprattutto la sua macchina, con la quale pare si sia allontanato una citroen Saxo di colore Bianco. Alcuni sospettano che Bonanni possa aver avuto propositi suicidi come ha lasciato intendere nella sua bacheca del social network Facebook.
Le ricerche sono state coordinate dai Vigili del Fuoco dell’Aquila di concerto con la Prefettura dell’Aquila, i quali hanno istituito sul posto un PCA ( Posto di Comando Avanzato) con mezzo UCL proveniente dal Comando Provinciale VVF di Chieti, nei pressi del piazzale antistante un distributore di rifornimento carburanti, dove sono state utilizzate le tecniche T.A.S. ( Topografia Applicata al Soccorso) e strumentazione GPS con sistemi cartografici.
Alle ricerche hanno partecipato il Nucleo SAF del C.do VVF dell’Aquila, personale del C.F.S. delle stazioni di Scoppito e Fontecchio, i C.C della stazione di Navelli, la zona è stata sorvolata anche dagli elicotteri dei Vigili del Fuoco e della Forestale, che hanno operato rispettivamente il mattino e il pomeriggio.
Le operazioni di ricerca sono state sospese, a causa della mancanza di elementi certi, ma proseguiranno da parte delle autorità giudiziare.
REMOTA L'IPOTESI DEL SUICIDIO
Separato, con due figlie, Bonanni si era trasferito all'Aquila da Poggio Picenze dopo essersi diviso dalla moglie. Lavorava al distriutore Pistilli.
Domenica avrebbe passato la serata al "Poco Loco" di Paganica, agli amici avrebbe espresso il desiderio di andare a vivere in Brasile. Una scelta, racconta chi lo conosceva, dettata anche dal fatto che aveva dei debiti e che doveva ancora finire di pagare la sua Opel Corsa di seconda mano acquistata dal suo datore di lavoro.
