L'Aquila: orari chiusura locali notturni, Cialente riceve assocategoria
Domani alle ore 8.30, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente riceverà nei suoi uffici presso la sede Comunale di Villa Gioia le organizzazioni di categoria.
I direttori provinciali di Confcommercio e Confesercenti, rispettivamente Celso Cioni e Carlo Rossi, hanno richiesto un incontro urgente correlato alla emanazione dell'ordinanza n. 276 del 20.12.2011 in materia di chiusura serale dei pubblici esercizi.
"E' interesse dell'Amministrazione - ha dichiarato il sindaco - far rivivere il centro storico, sia con i pub e i locali, sia con il rientro di tutti i cittadini nelle loro abitazioni. Come ho favorito il ritorno della 'movida' in centro, allo stesso tempo ritengo prioritario incoraggiare e sostenere in ogni modo il rientro dei residenti. Occorre, pertanto - ha concluso Cialente - ribadire le regole concordate con i gestori dei locali e soprattutto garantire il rispetto delle stesse".
Sull'argomento, intanto, interviene Alessandro Manetta della Giovane Italia. "E’ paradossale se si pensa che questa misura 'repressiva' venga usata come soluzione per sopperire ad una carenza dell’attuale amministrazione ovvero il controllo e la sicurezza" dice. "Più volte abbiamo esortato il comune ad individuare una soluzione che coinvolgesse i diversi livelli istituzionali presenti nel territorio (Prefettura, Provincia), ma quest’invito è stato sistematicamente 'snobbato' e, come risposta alla questione sicurezza, il Sindaco impone la chiusura anticipata delle attività del settore.
Questo va chiaramente a discapito sia dei cittadini - continua Manetta - che si dovranno accontentare di un servizio dimezzato, ma soprattutto questa ordinanza rappresenta un oltraggio per tutti quegli imprenditori che tra mille difficoltà e poche prospettive hanno deciso di investire forze e denaro nel nostro territorio. Auspichiamo un passo indietro del Sindaco su questa situazione, perché tale provvedimento oltre che ha cagionare un danno alla città, contribuirà ancor di più a diffondere apatia e frustrazione tra una popolazione che non ha più certezze e fiducia per il futuro".
