L'Aquila: pensione a rischio per i lavoratori Polo elettronico, la Cisl scrive a Monti

24 Novembre 2011   10:05  

Il Segretario regionale Cisl, Gianfranco Giorgi, e il Segretario territoriale Fim, Gino Mattuccilli, hanno scritto al Presidente del Consiglio, Mario Monti, per chiedere una soluzione al delicato problema dell'aggancio alla pensione per i lavoratori dell'ex polo elettronico aquilano.

LA LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Professor Mario Monti
Al Ministro del Lavoro, Elsa Fornero

Egregio Presidente,
codesta organizzazione sindacale Le scrive per rappresentarle la difficile situazione che si va delineando in merito alle riforme pensionistiche che il Suo Governo ha in animo di attuare.

In particolare, all’Aquila, città che come Lei ben sa è afflitta da innumerevoli problematiche relative al terremoto e all’assoluta mancanza di occupazione, ci sono circa 300 lavoratori dell’ex polo elettronico, attualmente in mobilità verso la pensione e in cassa integrazione straordinaria, che rischiano di non poter accedere al pensionamento con 40 anni di contribuzione (già portati a 41).

Tale sistema pensionistico scaturisce da accordi precedenti siglati dalle Organizzazioni sindacali, con il Governo centrale e i ministeri competenti. Si evidenzia che i lavoratori in cassa integrazione fanno riferimento ad aziende fallite o in liquidazione: da ciò si evince che, aumentando l’età pensionabile, 300 lavoratori dell’Aquila resterebbero senza alcun reddito e senza possibilità di aggancio alla pensione.

Alla luce di quanto detto, Le chiediamo di valutare, nell’ambito delle riforme che il Suo Governo intende adottare, un’eventuale deroga per i lavoratori del comprensorio aquilano, che preveda il rispetto degli accordi precedentemente sottoscritti. Nel ringraziarla per l’attenzione che vorrà riservare alla vicenda, Le inviamo i più cordiali saluti.


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