Lettera aperta dell’Assemblea cittadina al Sindaco dell’Aquila dott. Massimo Cialente, in merito alla platea in cemento sorta davanti la Chiesa di S. Silvestro in zona rossa a a L'Aquila.
Riceviamo e pubblichiamo:
"Premesso
che  nei giorni scorsi si  è preso atto dell’ennesimo scempio  urbanistico,  perpetrato ai danni della storia, della cultura, della città e della  costituente identitaria dei cittadini dell’Aquila, consistente in  una  gettata di cemento armato, nella storica piazza di San Silvestro, sotto  la scalinata che conduce alla chiesa e di fronte al palazzo Branconio;
che,  al lato sinistro della Chiesa di San Silvestro e in porzione di  territorio comunale, esiste da tempo un analogo manufatto, del quale non  si conosce l’utilizzo futuro; 
che, a giudizio dei componenti  l’Assemblea cittadina,  questi gravi episodi denotano deplorevole  carenza di vigilanza e controllo sul territorio del centro storico della  città, che si vorrebbe classificata come patrimonio dell’Umanità da  parte dell’Unesco, nonché candidata a  diventare capitale della Cultura  nel 2019;  
che i componenti l’Assemblea cittadina denunciano lo  stato di abbandono del centro, che si persevera a delimitare ancora come  “zona rossa”  vietata alla fruizione della cittadinanza, mentre viene  lasciato campo libero agli autori di furti di ogni genere, ed ora anche  ai deturpatori del patrimonio storico-artistico. 
Tutto ciò premesso e considerato , i cittadini, riuniti in assemblea, chiedono al signor Sindaco dell’Aquila:
1)  se non intenda , in ossequio al principio di correttezza e trasparenza  dell’azione amministrativa, rendere pubblica la procedura seguita per il  rilascio della concessione per il manufatto che deturpa Piazza San  Silvestro chiarendo a quale  autorità, amministrativa e dirigenziale, fa  capo il procedimento autorizzativo intervenuto;
2) se il Consiglio  Comunale ha deliberato la concessione dell’uso del suolo comunale e la  conseguente variante urbanistica, e quali sono state le motivazioni per  l’adozione dell’atto;
3) se non ritenga, alla luce di quanto sopra,  agire con tempestività anche attraverso ordinanza, per chiedere la  rimozione del manufatto e così ripristinare la fruibilità  storico-artistico-culturale 
dell’area;
4) se non intenda, quale  primo cittadino e custode della storia della comunità, aderire alla  iniziativa dell’Assemblea che, attraverso suoi rappresentanti, ha  segnalato atti e fatti alla Procura della Repubblica, attraverso un  esposto denuncia. 
Si chiede cortese ed urgente risposta scritta."