L'Aquila, quando Rivera osteggiava Cialente

Il sindaco Massimo Cialente è ad un passo dal nominare il consigliere comunale del Pd, Vincenzo Rivera nuovo assessore. Dovrebbero essergli attribuite le deleghe che aveva Pierluigi Pezzopane, a partire dall'Anagrafe.

Una scelta che molti vedono come un "contentino" da dare ad un malpancista del Pd in modo da recuperare parte del consenso che il sindaco ha perso all'interno del suo stesso partito.

Oggi sembra che Rivera sia la persona più adatta a ricoprire quel ruolo e di cui il sindaco ha massima fiducia, come ha ribadito stamattina su Radio L'Aquila 1.

Incalzato da Matilde Albani, tuttavia, Cialente non ha saputo argomentare sul rinnovato idillio con l'ex braccio destro di Ottaviano Del Turco.

La posizione critica di Rivera nei confronti dell'amministrazione è, infatti, arcinota. Ospite de L'Irriverente il 17 novembre scorso, attaccò frontalmente il sindaco, invitandolo a ritirarsi dalla competizione perchè considerato perdente.

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"Cialente si è autoricandidato, non è stata la coalizione tantomeno il Pd - disse - tutti sappiamo che ci sono dell ostilità a questa sua autoricandidatura, da parte di un buon pezzo del Pd, compresa la segreteria". "Il partito ha fatto tutto ciò che poteva, ha tentato di dissuadere il sindaco - raccontò Rivera - ha proposto la candidatura alternativa di Lolli. Ma questa scelta del sindaco ci ha spiazzato perchè fino al giorno prima ci aveva detto a noi tutti che avrebbe fatto un passo indietro".

E poi, giù critiche all'operato dell'amministrazione, accuse di "consociativismo" e di "conflittualità" di Cialente con gli attori della ricostruzione. "Cialente governa senza maggioranza da cinque anni, per la semplice ragione che non ha opposizione, perchè l'opposizione l'ha cooptata nei ranghi dell'amministrazione". "Lui non ha mai convocato i partiti per decidere, ha di volta in volta trattato singolarmente".