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dall' inviato Alessandro Fallocco
SAN MARINO – Immaginatevi una partita bloccata, priva di occasioni ed uno zero a zero che proprio non si schioda. Ecco, se pensate che questi possano essere gli indizi per il solito pareggio ad occhiali, immaginatevi anche il classico jolly su punizione che risolve l’ incontro all’ avversario. E’ la breve sintesi di quanto successo a L’Aquila Calcio a San Marino. Sconfitta assolutamente immeritata, lo diciamo subito, ma chapeau ad un avversario che non subisce gol e con un Poletti in più (quarto gol per lui) e mea culpa in casa propria per tanto possesso palla inefficace e per una prestazione sbiadita da un’ evidente mancanza di raccordo tra il reparto avanzato ed il resto della squadra. “Il possesso palla non è mai inutile – dichiarerà a fine partita il tecnico Bitetto – Forse invece è mancato qualcosa là davanti in termini di grinta”. E di cinismo, aggiungiamo noi, perché se è vero che il San Marino non ha fatto praticamente un tiro in porta fino a metà della ripresa, è altrettanto vero che le partite non si vincono con il solo controllo del campo. Insomma, elogi esclusi e nonostante ai punti meritasse anche qualcosa in più del pareggio, L’Aquila torna con un pugno di mosche in mano. E si ritrova con solo tre punti nel sacco dei dodici a disposizione nelle quattro trasferte disputate.
Che sia il caso di cambiare atteggiamento tattico almeno fuori dalle mura amiche? Il tecnico è bravo e preparato e consigli non ne servono, ma se in avanti non segni ed il gol in trasferta lo subisci sempre, in esterna L’Aquila di pacche sulle spalle ne troverà parecchie, di punti meno.
I due tecnici non rinunciano al proprio modulo ideale, quindi classico 4-4-2 per Perone e 4-3-3 per Bitetto. Come da due giornate a questa parte Del Sole e Villanova prendono il posto di Amantini e Verachi nel San Marino, il bomber Gasparello è affiancato in avanti da Cesca.
A sorpresa torna invece tra le fila rossoblu Michele Pietrella, in campo già dal primo minuto al posto di Potenza, bloccato fin da giovedì da uno stiramento al bacino. Sulla destra del tridente rientra dalla squalifica Falconieri, Perfetti vince il ballottaggio in mediana con Giraldi.
L’ iniziale fase di studio viene interrotta al 12’ dai biancazzurri di casa: Poletti dal vertice sinistro scocca un mancino che non è fortissimo ma velenoso: Modesti controlla e la palla tocca il palo prima di spegnersi sul fondo.
In campo le squadre si allungano e gli spazi si fanno più ampi, con i terzini che fanno più frequenti le proprie discese. Ciò nonostante la partita non sale di tono e le occasioni rimangono rare: al 17’ Perfetti dalla destra rientra e calcia dal limite, il sinistro è forte ma troppo centrale e Vivan alza in angolo. Al 18’ dall’ angolo di Onesti Sorbera tocca di testa e per poco non infila Vivan con la palla che attraversa tutto lo specchio della porta. Al 39’ L’ Aquila orchestra bene ma non sfrutta: cross di Perfetti dalla destra per la testa di Galli che in area piccola salta con un pizzico di ritardo e non inquadra il bersaglio grande.
Nella ripresa Cesca ruba palla a Ruggiero dopo quattro minuti ed entra in area di prepotenza, la conclusione è alta sulla traversa da posizione defilata. All’ 8’ L’Aquila risponde con Falconieri che salta l’ uomo, entra in area ignorando Pietrella libero al centro e conclude di sinistro sull’ esterno della rete difesa da Vivan. Al 23’ la svolta della partita: Poletti dai venti metri indovina il lato giusto di sinistro e dai 20 metri fulmina Modesti, forse troppo defilato sul palo opposto. L’Aquila abbozza una reazione, ma la difesa dei titani è un baluardo ed il possesso palla aquilano, nonostante un ‘mourinhano’ 4-2-4 del finale, tale rimarrà.
“Sono tre punti belli perché giunti alla fine di una partita difficile – ha commentato il match winner Poletti a fine partita – Il gol? Sono contento perché in settimana non mi ero allenato e perché è servito per sbloccare un risultato piantato sullo 0 a 0. E’ un periodo positivo per me e per tutta la squadra, speriamo di continuare così.”
“E’ difficile metabolizzare una sconfitta del genere – ha esordito Bitetto in sala stampa – Non si può accettare un risultato del genere quando perdi per un tiro in porta e dopo aver avuto la partita in pugno. Speriamo di vincerle anche noi partite in questa maniera. Possesso palla? Il possesso palla non è mai inutile, anzi ti dà maggiore fiducia e consente di vincere le partite. Purtroppo lì davanti ci è mancata un po’ di grinta. Dove si compra la grinta? Non si compra da nessuna parte, speriamo di essere più determinati per portare a casa partite avute in pugno come questa.”
Trasferta invertita. La sola vittoria di giornata L’Aquila la coglie sugli spalti. Magari non avranno inciso sull’ esito dell’ incontro, ma i 150 aquilani (nella foto tratta dal sito laquilame.com)presenti all’ Olimpico di San Marino qualche risultato l’ hanno raggiunto: invertito l’ effetto campo ricreando un clima praticamente casalingo ai propri beniamini, il nutrito settore ospiti ha segnato il record per un botteghino abituato a pochi intimi ed ha generato tra i sanmarinesi presenti stupore e curiosità. Clima davvero ospitale, ad inizio gara è stato esposto in tribuna uno striscione di solidarietà per le vittime del terremoto del 6 aprile 2009.
SAN MARINO - L’AQUILA 1-0
MARCATORI Poletti al 23’ s.t.
SAN MARINO (4-4-2) Vivan; Sorbera, Fogacci, Ligi, Ruggeri; Villanova (dal 33’ s.t. Verachi), Loiodice (dal 17’ s.t. Amantini), Del Sole, Poletti (dal 41’ s.t. Pigini); Cesca, Gasparello. (Bicchiarelli, Pelagatti, De Santis, Del Grande). All. Petrone
L'AQUILA (4-3-3) Modesti; Cavasinni, Garaffoni, Ruggiero, Prete; Perfetti, Ruscitti (dal 40’ s.t. Piccioni), Onesti (dal 29’ s.t. Daminuta); Falconieri, Galli, Pietrella (dal 24’ s.t. Leccese). (Testa, Di Francia, Natalucci, Cutrupi). All. Bitetto
ARBITRO Chiantini di Pisa.
NOTE spettatori 300 circa con 150 aquilani al seguito. Ammoniti Ruggeri, Amantini, Falconieri. Angoli 8-4.