L'Aquila smart city e il sogno di una fibra ottica di proprietà pubblica

Numerosi gli spunti emersi nel workshop ‘'L’Aquila Smart City’', che ha inteso fare un primo passo, attraverso laboratori tematici, sui progetti in essere e possibili, nella direzione di una ricostruzione post-sismica intesa anche come occasione irripetibile per fare dell'Aquila una città smart, ovvero dotata di sistema urbano all’avanguardia, che gestisce e utilizza in modo ottimale l'energia, l'aria, l'acqua, lo spazio, il tempo, il verde, i servizi.

Alcuni esempi: i lampioni intelligenti lungo uno smart-ring da realizzare intorno al centro della città, intelligenti perché si accendono, si spengono o modulano in automatico l’illuminazione in base all'intensità del transito di macchine e persone, perchè predisposti per ospitare sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria e del flusso del traffico, nonché telecamere di sorveglianza all'altezza di edifici e luoghi sensibili e molto altro.

Secondo esempio: una fibra ottica ad altissima velocità capace di cablare buona parte del capoluogo e anche in prospettiva tutte sue frazioni. Una rete, si badi bene, di proprietà del Comune, ovvero dei cittadini, che poi potrà essere affittata ai privati.

La proprietà pubblica della rete è stato il segreto dello straordinario sviluppo economico di città come Vancouver e Seattle, capace di attrarre attrarre aziende hi-tech da tutto il mondo.

Terzo esempio: il progetto VITALE, (Visiting Abruzzo an intelligence experience), che può consentire con un ipad o un comune smart-phone di fruire di una ''realtà aumentata'' ovvero l’accesso a tutte le informazioni utili di carattere storico ed artistico dei monumenti e luoghi significativi della città, e anche notizie sempre aggiornate relative al cantiere della ricostruzione, ovvero i costi, lo stato d’avanzamento dei lavori, le tecniche di restauro adottate. Un assaggio di questa tecnologica è stata offerta in occasione della presentazione del motore di ricerca Capoluogo.com.

Al nostro microfono l'assessore comunale Alfredo Moroni.

Filippo Tronca
immagini e montaggio Marialaura Carducci