L'Aquila: una miriade di pezze colorate invade il grigiore lasciando spazio alla speranza

"Mettiamoci una pezza" inonda di colore Piazza Duomo

13 Aprile 2012   19:32  

E' un venerdì mattina, il cielo è grigio e il centro dell'Aquila è vuoto. E' passato da pochi giorni il terzo anniversario del sisma del 6 aprile 2009 e la notte in cui sono stati commemorati i nostri 309 morti.

Camminiamo distratti e il grigiore rallenta il nostro ritmo, chiacchieriamo normalmente quando uno di noi dice "stiamo un attimo zitti" e piombiamo in un silenzio profondo e impenetrabile. La città è vuota, sola, abbandonata, è freddo e si contano sulle dita di una mano le persone che si incontrano per strada.

All'improvviso, come un arcobaleno che si apre nell'orizzonte, sbuchiamo in Piazza Domo e davanti a noi la sorpresa dolcissima di un tripudio di colori che fa capolino nel grigiore della giornata e dei muri lesionati. La Piazza è invasa di pezzette di lana lavorate all'uncinetto o ai ferri, e immediato è il senso di solarità e calore che ci trasmettono.

Scorgiamo due persone, sono allegre e si fanno le foto, ma stavolta non sono sciacalli delle macerie, si ritraggono con alle spalle i colori delle pezzette, a guardarli bene forse non sono nemmeno turisti.

Ci rendiamo conto che non solo a noi le pezzette strappano larghi sorrisi!
Ci riempiono di dolcezza, come dicevo, perché ci riportano ai nostri affetti, alle copertine di lana che lavoravano per noi le nonne e le bisnonne, ci riportano ai primi lavoretti che anche noi abbiamo imparato a fare da piccole, per poi dimenticarne la tecnica in età adulta, nell'epoca attuale, spesso intrisa di ignoranza e insipienza. Ci riconosciamo tutti in quei tessuti che sono parte della storia di ognuno.

Guardando le pezzette si riconosce il tipico disegno della coperta aquilana, ma in ogni pezza c'è un'anima che arriva da dovunque: Alghero, Udine, Roma, Bassano del Grappa, Pavia, Frosinone, Padova solo per citare alcune località di provenienza, ma in realtà sono molte di più.

E' un vero piacere scoprire le pezze un po' ovunque: quasi in una caccia al tesoro le puoi trovare sulle panchine, sulla scalinata che porta al tunnel del parcheggio di Collemaggio, su un'edicola, sui lampioni, sulle fontanelle. E ancora, sul tendone di Piazza Duomo, sull'inagibile palazzo delle Poste etc..

 

 

Per un attimo, anche se il cielo è sempre più grigio e la città è, e resta, vuota, ci sentiamo immersi come in una festa di colori, persone, storie, volontà, passioni, tutte in quelle pezze. 

Quella piazza Duomo così dolente ci regala davvero un momento di gioia, per il quale va il grazie all'associazione Animmammersa che ha ideato l'iniziativa "Mettiamoci una pezza".

Andiamo via dalla piazza e nei nostri occhi portiamo il segno di quelle isole di colore, con la convinzione che l'umanità non è così corrotta e infida come spesso la immaginiamo. Inoltre le pezze sono li già da qualche giorno e NESSUNO le manomette, forse perché quello che abbiamo provato noi, lo provano tutti.

Torniamo indietro sul Corso pensando che in fondo questa città nasconde davvero in sé anime di luce pronte a farla risorgere.

foto e articolo di Barbara Bologna


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