L'Italia che ce l'ha fatta di Mario Sechi e lo speriamo che io me la cavo del Cialente canterino...

13 Dicembre 2012   16:28  

"Tutte le volte che ce l'abbiamo fatta". Una passeggiata in un caleidoscopico Paese sempre in bilico, patria di ladri e cialtroni che fanno carriera politica, ma anche di grandi statisti, di pennivendoli al soldo di cordate politico-imprenditoriali, anche di giornalisti che hanno pagato con la vita la loro indipendenza, di falsari e pataccari ma anche di Giotto e Michelangelo, di venditori di fumo, ma anche di imprenditori che hanno conquistato il mondo.

Di questo -  in tutto o in parte - scrive nell'ultimo libro il direttore del Tempo Mario Sechi: una carrellata di storie, di testimonianze, di vicende che riguardano italiani illustri del passato e del presente, fatte assaporare nel corso di una bella serata organizzata dall’Associazione “L’Aquila che Rinasce” in collaborazione con “Abruzzo Moderno”.

Per restare sul pezzo, o sui pezzi di città, il direttore del Tempo non poteva non toccare il tema della ricostruzione: L'Aquila ce la farà – assicura Sechi - perché ce lo dice la nostra storia''

Nel novero dello ''speriamo che io me la cavo'', più che del ''ce l'abbiamo fatta'', un improbabile prova canora del sindaco Massimo Cialente al microfono di Sechi, poco utile, temiamo, per una candiatura al prossimo festival di San Remo...

di Filippo Tronca

 


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