Il giorno dopo la grande manifestazione popolare, le parole del sindaco Cialente restano impresse: un provvedimento magari poco popolare, ma sicuramente efficace, avrebbe aiutato L'Aquila a risollevarsi.
A quattordici mesi dal terremoto, in ventimila sono scesi in piazza per chiedere certezze sul futuro della città.
I maggiori telegiornali nazionali ignoreranno la notizia in tutte le edizioni successive, ma a chi di dovere, a Roma, il messaggio è senz'altro arrivato. E l'invasione dell'autostrada con il blocco del traffico sull'A24 durato qualche ora è il più importante avvertimento.
Proroga della detassazione per tutti, restituzione di quanto non versato in modi e tempi adottati in Umbria e Marche, lavoro e ricostruzione: queste le richieste delle popolazioni terremotate.
In corteo hanno sfilato insieme rappresentanti di centrodestra e centrosinistra, i Comuni del cratere con i propri gonfaloni, l'Università, la Diocesi, gli studenti, comitati, associazioni, sindacati.