L'armata dei pianificatori e nuovi fiumi di cemento a L'Aquila

24 Febbraio 2011   11:16  

Ripianificazione post-terremoto a rischio paralisi per il vice presidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis.
Indice puntato contro il caos decisionale all'interno del Comune dell'Aquila, dove ad occuparsi di ricostruzione, sotto i vari aspetti, sono tre assessori - Di Stefano, Placidi e Riga - più lo stesso sindaco che ha altre deleghe in materia.

Il Comune, inoltre, dal novembre scorso ha deciso di rivolgersi ad un tecnico esterno, l'architetto Daniele Iacovone, al quale è stata data una consulenza per l'elaborazione di un piano di ricostruzione.

Un esercito di figure, insomma, che per De Matteis, crea una vera empasse. La difficoltà del Comune a pianificare è dimostrata anche dalle aree a vincolo decaduto: si tratta di quasi cinque milioni di metri quadri sparsi su tutto il territorio sui quali essendo decaduti i vincoli previsti dal Piano regolatore, potrebbero iniziare a farsi spazio nuove edificazioni.
Sono centinaia i ricorsi amministrativi che hanno portato alla nomina, da parte del Tar, dei commissari ad acta: saranno loro a normare nuovamente l'area, a stabilire, cioè, la sua destinazione. Il Comune, in questo modo, perde - a tutti gli effetti - ogni potere di pianificazione.

Così - questo il timore di De Matteis - mentre da un lato la ricostruzione dell'esistente (centro storico) è bloccata e dall'altro lato c'è una nuova città rappresentata dagli insediamenti abitativi sorti nel dopo sisma, potrebbe nascere una terza città.


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