L'imprenditore con la pistola, il senatore con il sorriso

22 Gennaio 2013   10:49  

C'erano questa mattina due foto, due volti, affiancati, in distinte notizie sullo schermo di un computer nell'home page di un quotidiano on line abruzzese. Che sembravano appartenere a due mondi paralleli e non comunicanti.

Il primo volto è quello di Marcello Sborgia, l’imprenditore edile che ieri si e' barricato nel punto Snai di Spoltore brandendo una pistola e sparando anche due colpi in aria.

Un imprenditore delle costruzioni sull'orlo del bancarotta. Come tanti suoi colleghi, in un paese dove nel 2012 si sono suicidati 32 impreditori per colpa di una crisi che ha causato oltre mille fallimenti di aziende ogni mese.  

Un imprenditore che ha dato di matto perchè la banca gli aveva chiuso i rubinetti del credito, cme racconta lui stesso in un comunicato stampa al quotidiano Il Centro: 

''Mi chiamo Marcello Sborgia, indagato dal dott. Varone nella storia di Spoltore tanto per chiarire. Da tempo abbiamo iniziato a costruire un complesso immobiliare con 72 appartamenti di cui venduti 68 sulla carta.

Dopo i clamori dell’inchiesta della procura ed alcune altre vicissitudini la banca che aveva finanziato l’opera non ha più voluto erogare i soldi che ci sarebbero spettati da contratto adducendo varie motivazioni.

Ci hanno applicato interessi pari a circa il 27,50%, ci hanno fatto delle altre angherie e dulcis in fundo hanno anche bocciato il piano di vendita dell intero complesso.

Il nostro gruppo vanta proprietà per 40.000.000,00. Ebbene adesso la mia protesta è tesa solo ed esclusivamente contro questa banca e per smuovere la stessa per farci finire di fare il cantiere con le 68 persone che ancora attendono la consegna.

Il senso della mia protesta è teso solo a cercare di garantire la casa a quelle persone che in maniera del tutto naturale si sono fidate della faccia del sottoscritto.

Noi possiamo vivere nella povertà, nell’indigenza ma io non posso fare a meno della dignità. Non posso guardare mia figlia, pensando che gli altri mi possano accusare di averli turlupinati o di averli derubati.''

Il secondo volto è quello di Antonio Razzi: grazie al fantastico sistema elettorale del Porcellum ha ottenuto una probabile nomina a senatore della repubblica, paracadutato al quarto posto nella lista di candidati abruzzesi.

Antonio Razzi: il pittoresco emigrante abruzzese eletto con Di Pietro e poi passato a Berlusconi, chissà in cambio di cosa.  "Per Di Pietro - ha spiegato lui stesso - m'avess mess sotta a nu tren, amavo Di Pietro, adesso m' mettess sotta a nu tren per Berlusconi''

E ancora: ''Ci sono stupidi che credono che mi hanno pagato nù mutuo, un' cazz che gli frega che m'hanno pagad nù mutuo, qua purtroppo non ti paga niente nessuno"

L'Antonio Razzi che senz'altro aveva le idee chiare sul motivo per cui un pò tutti quelli come lui stanno al Parlamento, in primis cioè la maturazione del vitalizio: ''Per 10 giorni mi inc.... la pensione, io ho pensato anche ai c.... miei". Il Razzi che che però continua ad andare in giro a testa alta: ''Sicuramente non ho mai pentito di quello che ho faccio".

Marcello Sborgia dovrà oltre alla bancarotta della sua azienda subire anche le le inevitabili conseguenze penali del suo insano gesto.

Antonio Razzi invece non dovrà neanche fare campagna elettorale, potrà aspettare e sperare nella nomina anche facendo i bagni alle Maldive, se gli andrà bene continuerà  a percepire un principesco stipendio, senza alcun rischio d'impresa, per pigiare ogni tanto un bottone.

Se gli andrà male potrà comunque godere a breve del vitalizio maturato ( si fa per dire) con appena quattro anni di permanenza al Parlamento.

La rabbia di un paese alla stremo continuerà poi ad essere convogliata su una classe politica sempre più indegna e indecente. Le grandi banche, gli speculatori, gli squali della finanza, cioè i veri responsabili della crisi globale, continueranno ad ingozzarsi e a ballare sul Titanic che affonda.  

FT

 

 

 


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