L'intervento dedicato a L'Aquila di Sergio Marchionne alla Reggia di Venaria

07 Ottobre 2011   11:06  

Uno stralcio del suo discorso dedicato all'Abruzzo dell'Amministratore Delegato Fiat Sergio Marchionne alla cena per l'Aquila svoltasi nei giorni scorsi presso la Reggia di Venaria a Torino.

'' Quello che stavo dicendo ai colleghi americani è che c’è un altro motivo per cui questa serata ha un significato particolare per me, e forse lo potete immaginare. Qui ci sono i sapori della mia terra.

C’è un pezzo di quell’Abruzzo dove sono nato e dove ho vissuto fino a quando avevo 14 anni. Sono lieto di sapere che parte del ricavato di questa cena verrà destinato al restauro di una delle opere d’arte che si trovano all’Aquila e che sono state danneggiate dal terremoto.

Per uno strano caso del destino, questa settimana ho avuto più di un’occasione per sentirmi ancora più vicino all’Abruzzo di quanto non lo sia già per natura.

Tre giorni fa ero a Bazzano, vicino all’Aquila, dove la Fiat ha deciso di costruire un asilo nido e una scuola materna che ospiteranno circa cento bambini. Proprio martedì scorso abbiamo inaugurato il centro insieme al sindaco dell’Aquila e ai genitori dei bimbi. Abbiamo scelto di costruire una scuola per l’infanzia perché volevamo fare qualcosa che durasse nel tempo, intorno alla quale anche le famiglie potessero mettere radici.

Qualcosa che avesse in sé l’entusiasmo di una vita che guarda avanti. Posso dirvi che incontrare la gente dell’Aquila in quell’occasione, vedere la loro forza e sentire la determinazione nel ricominciare mi hanno ricordato quali straordinarie qualità possiedono gli abruzzesi. E’ gente tenace e generosa, che purtroppo la natura ha costretto più di una volta ad affrontare esperienze dolorose.

Essere là mi ha ricordato anche che non esistono prove che non si possono superare, quando ci sono il coraggio e la voglia di fare. Per tutti questi motivi ho deciso di venire qui e condividere con voi queste brevi riflessioni. Perché, nonostante i ritmi frenetici della vita di oggi, abbiamo il dovere di ricordarci quali sono le cose importanti e qual è il futuro che vogliamo lasciare ai nostri figli.

Tra queste cose, c’è un Paese reale capace di riscoprire i valori su cui è stato fondato; che, pur tra le mille difficoltà di oggi, sia capace di dimostrare solidarietà e sostegno verso chi ha più bisogno e che guardi al futuro con l’ottimismo di chi non aspetta che le cose accadano, ma si assume la responsabilità di renderle concrete.

Il momento che stiamo attraversando è una specie di prova per l’Italia e per tutti noi. E non è meno dura di quella che segue un terremoto. Richiede coraggio e lucidità; richiede di prendere coscienza che la strada sarà faticosa e lunga, ma non impossibile. Come spesso accade nella vita, sono i momenti più difficili che ti costringono a tirare fuori il meglio di te stesso. Ma l’epoca in cui viviamo non ci sta solo mettendo alla prova, ci sta anche offrendo una grande occasione. Quella di dimostrare che cosa questo Paese sa fare, quali energie e capacità è in grado di mettere in moto, quali traguardi sa raggiungere.

Non possiamo più permetterci di perdere tempo a rinviare i problemi o a discutere. Non lo meritiamo noi né il nostro passato. Dobbiamo guardare avanti e iniziare ad agire, il più presto possibile. Se siamo in grado di immaginare un futuro migliore, allora abbiamo anche la responsabilità di costruirlo. Adesso è il momento di dimostrare che siamo all’altezza della situazione e che siamo degni della storia che abbiamo alle spalle. Questa è l’Italia che ci piace e che piace al mondo. Grazie ancora per avermi invitato e buona serata a tutti voi.''


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