L'università dell'Aquila e il mistero dei capannoni d'oro

27 Gennaio 2011   18:04  

L'affitto di un capannone industriale poi adibito a ospitare gli studenti della facolta' di Ingegneria, e' stato il tema affrontato oggi nel corso di una conferenza stampa in cui hanno preso parte i professori Sergio Tiberti (membro del consiglio di amministrazione dell'Universita' dell'Aquila), Marco Valente (del senato accademico), Pierluigi Beomonte Zobel (sempre del Cda dell'Universita'), Francesco Bizzarri (della Rsu universitarie) e Brunello Oliva (sempre Cda dell'Ateneo aquilano) . La prima questione sollevata dai professori e rappresentanti universitari e' stata quella sull'individuazione da parte del Rettore Di Orio, del capannone ex Optimes per ospitare la Facolta' di Ingegneria.

"Come tutti gli enti pubblici - ha detto Tiberti - l'Universita' dell'Aquila, prima della stipula di qualsiasi contratto immobiliare avrebbe dovuto, obbligatoriamente, richiedere una valutazione all'Agenzia del territorio, gia' conosciuta come Ufficio tecnico erariale (Ute), per avere una stima valore effettivo dell'immobile. Questa valutazione non solo e' stata richiesta il 24 luglio 2009, ovvero dopo la stipula del contratto, avvenuta il 15 dello stesso mese, - ha aggiunto Tiberti - ma e' giunta un anno e mezzo dopo. Vorrei solo sottolineare che la richiesta avanzata per la valutazione per l'acquisto dell'immobile conosciuto come Reiss Romoli e' invece giunta dopo appena un mese".

"Effettuato con Gallucci senza gara e senza alcun confronto con le numerose offerte che venivano da altri costruttori - ha detto ancora Tiberti - il contratto fu stilato sulla base di un versamento annuo di un canone di 1,9 milioni di euro piu' Iva, quindi circa 2,5 milioni, cosi' ripartiti: 1,2 milioni per la locazione e circa 700 mila euro (per quattro anni) per il recupero delle spese per l'adattamento dell'immobile alle esigenze dell'ateneo. E' stata effettuata una perizia per questi lavori?". "In questi giorni - ha aggiunto Tiberti - l'Agenzia del territorio ha depositato il parere, affermando che il prezzo per metro quadro doveva essere di 6,48 euro, di molto inferiore a quello pattuito: insomma l'Universita' ha versato piu' di quanto dovuto. Ma non finisce qui: il direttore amministrativo, Filippo Del Vecchio, ha contestato tale valutazione al ribasso dell'Agenzia, contestando le valutazioni fatte dai tecnici. Vuole pagare di piu', insomma".

Tiberti ha sottolineato come in questa situazione "Ci sono tutti gli elementi per innescare una indagine contabile per danno erariale, da cui possono anche derivare responsabilita' penali". "I contratti si possono sempre disdire - ha affermato Zobel - ma esistono penali da pagare. Pubblicamente il rettore ha affermato, inoltre, che c'e' il timore di una sovrastima del canone di affitto anche per i plessi ex Acron (attuale facolta' di Lettere, a Bazzano, ndr) ed ex Felix, dove sono ospitati i dipartimenti di Ingegneria, a Pile. La cosa, come docenti, ci preoccupa e molto, dal momento che l'Ateneo non naviga in buone acque, anche per la gestione delle risorse del Fondo di finanziamento ordinario".

"Tre giorni prima del parere dell'Agenzia, cosa ancor piu' strana - ha aggiunto il docente - il direttore Del Vecchio scrisse una lettera alla Gallucci chiedendo uno 'sconto' del 20 per cento sul canone di locazione proprio 'in virtu' delle difficolta' economiche' dell'Ateneo e per scongiurare il rischio di insolvenza' come riportato nella lettera protocollata 01X2. Credo che anche la Procura della Repubblica dovrebbe interessarsi di queste cose, visto che ci sono atti e carte che le confermano".

Sempre Zobel ha spiegato che "secondo l'Agenzia del territorio il canone che l'ateneo dovrebbe pagare si aggira tra i 715 mila e gli 800 mila euro. Oggi ne paghiamo 1,9 piu' Iva. Il contratto e' di sei anni e non ci sono clausole poste a garanzia dell'universita': come quella di una rimodulazione del canone dopo la stima dell'Agenzia o di scioglimento anticipato. Quando il contratto fu portato all'attenzione del cda, solo per la ratifica, il 29 luglio 2009, lo stesso di Orio sollevo' perplessita' circa l'onerosita' dell'operazione, spiegando al contempo che questa era stata seguita dal direttore amministrativo. E' possibile una cosa del genere? Puo' la mano destra non sapere cosa fa la sinistra?". Valenti ha infine auspicato le dimissioni del direttore amministrativo Filippo Del Vecchio.


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