L'urbanistica di Pescara si confronta col Decreto Sviluppo

30 Settembre 2011   18:24  

“L’amministrazione comunale di Pescara deve avere coraggio e ripartire con l’urbanistica concorsuale, a cominciare dal Piano particolareggiato 2 o Water Front che comunque dovrà necessariamente essere rivisto alla luce del Decreto Sviluppo varato dal Governo e già convertito in legge. La pubblica amministrazione non riuscirà mai a redigere un Piano particolareggiato con la propria struttura interna, e per tale ragione ha bisogno di attingere alle idee esterne, fissando dei paletti chiari e seguendo la normativa”. Lo ha detto l’onorevole Pierluigi Mantini, Udc, docente al Politecnico di Milano, che quest’oggi ha incontrato la Commissione Gestione del Territorio, presieduta da Marco Mambella, e svoltasi alla presenza dell’assessore delegato Marcello Antonelli e dall’intera struttura tecnica e legale del Comune, oltre che dei consiglieri Udc Vincenzo Dogali, capogruppo, e Vincenzo Di Noi e dell’assessore Vincenzo Serraiocco.

“Obiettivo dell’incontro – ha spiegato il Presidente Mambella – è stato quello di fare luce, con il contributo del professor Mantini, sulle novità più importanti introdotte dal Decreto Sviluppo, successivamente convertito in Legge 106 lo scorso 12 luglio, un Decreto che ha determinato un’autentica innovazione del comparto dell’edilizia attraverso l’articolo 5 – costruzioni private – che apporta modifiche rilevanti alla vigente disciplina di settore. In particolare le Regioni sono state investite di specifici impegni al fine di incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione di aree urbane degradate attraverso idonee leggi per incentivare tali azioni con interventi di demolizione e ricostruzione che prevedono il riconoscimento di volumetrie premiali aggiuntive, pari al 20 per cento in più per il residenziale, e al 10 per cento in più nel caso di aree artigianali, dunque per la realizzazione di capannoni; la delocalizzazione delle volumetrie di aree diverse; l’ammissibilità di cambi di destinazione d’uso, in presenza di destinazioni tra loro compatibili o complementari; e le modifiche delle sagome ai fini di armonizzazione architettonica con le strutture edilizie esistenti. La stessa legge 106/2011 prevedeva altresì che, in assenza di iniziative legislative regionali, iniziative che la Regione avrebbe dovuto intraprendere e concludere entro lo scorso 11 settembre, i Comuni, per mezzo delle deroghe agli strumenti urbanistici ai sensi dell’articolo 14 del Testo Unico sull’Edilizia, possono mutare le destinazioni d’uso e riconoscere le premialità volumetriche con atti da sottoporre semplicemente al vaglio dei Consigli comunali. Tale circostanza era già stata sottolineata nei giorni scorsi dall’assessore Antonelli il quale ha inviato una lettera al Presidente Chiodi sollecitando un’urgente iniziativa legislativa della Regione, mettendo a disposizione anche la nostra macchina amministrativa. Tale iniziativa non c’è stata dunque di fatto, a partire dal 12 settembre, sono i Comuni a dover governare la materia con gli elementi contenuti nel Decreto Sviluppo che, tra l’altro, ha introdotto la novità del ‘silenzio-assenso’ nel rilascio dei permessi a costruire: in altre parole se il Comune oggi non riesce a esaminare e chiudere una pratica per una licenza edilizia entro i 120 giorni previsti dalla legge, automaticamente vale la legge del silenzio-assenso e la licenza si intende rilasciata”. “Come previsto dal Decreto Sviluppo – ha detto l’onorevole Mantini – la Regione Abruzzo avrebbe dovuto varare la propria legge di disciplina normativa entro 60 giorni dall’approvazione dello stesso Decreto al fine di incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione delle aree urbane degradate in cui sono presenti ‘funzioni eterogenee’ o tessuti edilizi disomogenei, o edifici non residenziali dismessi o in via di dismissione. La Regione Abruzzo non ha approvato la propria legge e ora la parola è passata all’amministrazione comunale che deve avere coraggio e idee, a cominciare dalla grande occasione rappresentata dal Pp2 o Water front. In particolare l’amministrazione comunale deve puntare sull’urbanistica concorsuale, non convenzionata, contrattata, o partecipata, ed è finita anche l’epoca del partneriato pubblico-privato. Dobbiamo fare passi in avanti con l’Urbanistica concorsuale: i Piani particolareggiati o Piani operativi raramente li fa il pubblico d’ufficio, il pubblico non riuscirà mai a farli perché non ha il know how sufficiente, perché gli uffici tecnici non sono sufficienti. In tutte le trasformazioni intensive del territorio dobbiamo andare verso un approccio concorsuale: il soggetto pubblico, in questo caso il Comune – ha spiegato l’onorevole Mantini – dice cosa vuole in varie forme, e su tale progetto base si apre un concorso di operatori, fissando quali saranno i parametri di giudizio e i punteggi. Si stabilisce una base d’asta del bando e si apre una procedura concorsuale. Teniamo conto che sul Pp2 i vincoli stanno per scadere e non sono reiterabili, e il Comune ha per ora un Piano ormai vecchio, dal quale si possono togliere gli elementi che non servono più per poi avviare una procedura aperta in cui i vari portatori di interesse, i vari Toto, Di Properzio, Milia, De Cecco, o anche dei developer interessati dall’estero, potranno fare la propria proposta migliorativa”. L’assessore Antonelli ha ricordato come “la maggioranza di governo abbia tentato per 8 mesi di approvare in Consiglio una delibera di indirizzo per avviare la procedura del concorso di idee, delibera rimasta bloccata in aula dove purtroppo manca lo strumento del voto di fiducia e oggi il Regolamento di fatti consente anche a un solo consigliere la possibilità di impedire l’approvazione di un atto semplicemente presentando un migliaio di emendamenti”. “Invito il Comune di Pescara – ha aggiunto Mantini – a riprendere quella delibera, modificandola e aggiornandola alla luce del Decreto Sviluppo che oggi prevede una premialità del 20 per cento sulle superfici di cui bisognerà necessariamente tener conto. E poi quella delibera dovrà essere riproposta fatta salva la nostra disponibilità a collaborare per rivedere quel documento”. Al termine del vertice l’onorevole Mantini con il gruppo dell’Udc ha incontrato il sindaco Albore Mascia per un breve saluto istituzionale.

 

 


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