La Chiesa dell'Aquila vuole dire la sua sulla ricostruzione

03 Marzo 2010   13:52  

"Esprimiamo la volonta' della Chiesa, come gia' avvenne dopo il terremoto del 1703 e dopo la seconda guerra mondiale, di collaborare alla ricostruzione, superando incomprensioni o dissapori del passato, perche' il futuro della citta' e' possibile solo con un'alleanza stretta e forte tra istituzioni civili ed ecclesiali".

Lo afferma mons. Giovanni D'Ercole, vescovo ausiliare dell'Aquila e responsabile della diocesi per la ricostruzione.

"Abbiamo chiesto - spiega il presule in un'intervista al Servizio Informazione Religiosa - un incontro ufficiale con le autorita' cittadine, il sindaco, la giunta e il consiglio comunale per sottolineare questa nostra volonta'. Questo incontro si terra' lunedi' prossimo, 8 marzo".

Nel mese di dicembre l'arcidiocesi di L'Aquila aveva presentato un proprio piano integrato per la ricostruzione di un quarto del centro storico del capoluogo abruzzese in cui si concentrano, oltre alla curia e alla cattedrale, anche altri edifici di proprieta' dell'arcidiocesi. "Siamo consapevoli - spiega il vescovo - di come dopo il terremoto nulla potra' essere come prima ma e' necessario ripensare una citta' che faccia tesoro del patrimonio passato, perche' non vada abbandonato, riuscendo pero' a guardare al futuro. Conosciamo il forte legame che i cittadini aquilani hanno con il centro storico per questo vogliamo farlo rivivere anche se ci vorranno anni".

Il terremoto, ricorda mons. D'Ercole, ha stravolto il territorio di L'Aquila, sotto ogni punto di vista: umano, organizzativo, pastorale. Persone sono state sradicate dalla propria casa, dalla propria comunita' e vivono ora nelle nuove case o ancora lontano negli alberghi.

Una situazione in cui e' difficile ritrovare l'equilibrio ma, come Chiesa, siamo consapevoli di come ci sia un tessuto umano da ricostruire". A quasi un anno dal terremoto anche l'arcidiocesi si sta riorganizzando per far fronte ad una realta' radicalmente cambiata.

"In questa fase - conclude il vescovo ausiliare - ci troviamo con parrocchie che hanno visto crescere notevolmente il numero dei propri fedeli, con la nascita dei nuovi insediamenti, e altre che sono, invece, ancora in parte disabitate.

Una situazione difficile per i parroci: e' necessario un adattamento. Stiamo lavorando per una riorganizzazione, consapevoli di come questo processo esiga un attento studio del territorio".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore