La Commissione V.I.A. blocca le mire dei petrolieri a Bomba e oggi continuano le valutazioni

Oggi 24 argomenti oggetto della Commissione

11 Aprile 2012   12:06  

Da anni si cercava la parola fine per quello che secondo il WWF satrebbe stato un disastro ambientale nell’area di Bomba e la regione Abruzzo ha dato lo stop definitivo all ‘impianto di estratrizione e raffinazione di gas nei pressi del lago di Bomba, progettato e voluto dalla multinazionale americana Forest Oil.

Nel 2009 la multinazionale propone il progetto e come da legge realizza il suo studio di impatto, garantendo l'assoluta compatibilità ambientale dell'impianto, con la promessa di centinaia di posti di lavoro e ricche compensazioni economiche ai Comuni interessati.

Venti comuni e tutte le associazioni ambientaliste, invece, presentano allora stringenti osservazioni tecniche che ieri il Comitato di Valutazione di Impatto Ambientale della regione Abruzzo dopo una maratona durata tutta la giornata, e sotto l'assedio del sit-in degli ambientalisti fuori Palazzo Silone ha accolto, bloccando il progetto. Un lago, quello artificiale di Bomba che ha già dato molto alla produzione energetica, gestito infatti da Acea produce energia idroelettrica. Un territorio quello di Bomba già fragile e a rischio idrogeologico, dove i profitti dei petrolieri, non hanno avuto la meglio.

Due i rischi evidenziati dal Comitato Via presieduto da Antonio Sorgi e quindi evitati: la  compromissione della potabilità delle acque, perché le falde acquifere dei terreni circostanti la diga artificiale del lago non hanno una tenuta soddisfacente; e il forte rischio di subsidenza cioè lo sprofondamento del terreno, che l'estrazione del gas produce. Una vittoria dell’ambiente, delle sue prerogative, e non quindi una vittoria di parte. In giornata altri 24 progetti in esame della commissione Via.

All’esame l’annoso Prit , piano regionale dei trasposti che riguarda una programmazione complessa della durata di venti anni, e poi diversi impianti tra cui l’eolico di Tornimparte, proposto da Fira, con un progetto e uno studio, che secondo l’associazione Altura, è fatto male. Non rientra nelle linee guida della regione e non tiene in alcun conto delle caratteristiche dell’ambiente, dove si contano oltre 300 specie vegetali e alcune presenze faunistiche straordinarie: grifone aquila reale e orso marsicano. Un luogo dove è necessaria la quiete. E in esame sarà anche la discarica prevista a Pescasserroli, il progetto da Segen, è stato radicalmente modificato negli anni e ora le associazioni chiedono che ripercorra tutto l’iter di legge, quindi anche lo studio di impatto ambientale.


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