La Festa di Sant’Agnese: Goliardia e Tradizione nell'Anima Aquilana

22 Gennaio 2024   09:35  

La 19ª edizione del Festival della Maldicenza celebra la protettrice delle malelingue con convivialità, satire e un concorso fotografico.

Nella notte dei tempi, una tradizione aquilana risplende oggi, 21 gennaio, con la celebrazione della festa di Sant’Agnese, patrona delle malelingue e del pettegolezzo. Un rito antico, mezzo tra cultura e goliardia, che conferisce all'Aquila il titolo di "capitale della maldicenza". Circa trecento confraternite agnesine, radunate nel tempo in onore della Santa pagana, si riuniscono per giorni di banchetti conviviali e assemblee. In questo contesto, il dire male diventa arte, e le "cariche" ambitissime sono assegnate in un tripudio di licenziosa maldicenza cittadina, mantenendo orgogliosamente il proprio ruolo per un intero anno.

Negli ultimi anni, la festa ha assunto una connotazione più costruttiva, trasformandosi in una critica che mira alla crescita sociale della città e dei suoi abitanti. Il culto di Sant’Agnese affonda le radici nel monastero delle celestiniane di San Basilio, dove tra il XIII e il XIV secolo le monache accoglievano donne emarginate. La Confraternita dei Devoti di Sant’Agnese, particolarmente attiva, ha introdotto il "Pianeta Maldicenza," un concorso di storie, poesie e stornelli recitati in dialetto aquilano.

Durante i festeggiamenti, si assegna il prestigioso premio "Socrates Parresiastes" a chi parla con coraggio e franchezza, senza ricorrere alla menzogna. Nel contesto del Festival della Maldicenza, giunto alla 19ª edizione, il giovane fotografo amatoriale aquilano Fabio Baiocco ha vinto il concorso fotografico "Ricostruendo," intitolato al compianto giornalista Amedeo Esposito. La giuria, composta sia da tecnici che dagli stessi membri del Movimento Agnesino, ha elogiato la sua opera, e la foto vincitrice verrà stampata come cartolina commemorativa.

La giuria ha inoltre menzionato con particolare merito il "Collettivo Fronte Aquilano" e "Gianni Simone". Le cariche simboliche assegnate durante la festa sono:

  • Ju presidente Federica Nardecchia
  • Ju rattusu Giovanni Ragazzino
  • La lima sorda Renzo Cusella
  • La lingua zozza Roberto Di Vito
  • Ju taie e cuce Tobia Taddei
  • Ju precisinu Giovanni de Berardinis
  • La madre badessa D'Andrea Palmieri
  • Ju traffichinu Angelo Nardecchia

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