La Guardia di Finanza arresta Aquilano specialista in falsificazione di pratiche di ricostruzione

31 Luglio 2014   15:49  

Nella mattinata odierna, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di L’Aquila, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. Guendalina Buccella, hanno tratto in arresto A.D. di anni 31, sedicente imprenditore edile di L’Aquila.

Eseguiti anche i sequestri di beni mobili ed immobili per un totale complessivo di 155 mila euro. Il sedicente imprenditore deve rispondere di gravi fatti di truffa ai danni di ente pubblico e reati di falso.

L’inchiesta ha avuto inizio circa un anno fa, allorquando un funzionario comunale segnalava la possibile contraffazione di una determinazione dirigenziale con cui doveva essere liquidato l’indennizzo di euro 180.000,00 in favore di un cittadino aquilano per l’occupazione di un suo terreno adibito ad uso tendopoli a seguito del sisma.

Le immediate indagini delegate dal Pubblico Ministero alla Guardia di Finanza consentivano di accertare l’effettiva falsificazione dell’atto di liquidazione e di recuperare immediatamente parte della liquidità indebitamente percepita e ancora in possesso dell’indagato.

I successivi approfondimenti svolti dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, coordinati dal Procuratore della Repubblica del capoluogo, Fausto Cardella e diretti dal Pubblico Ministero Fabio Picuti, consentivano di far luce su ulteriori gravi condotte illecite di A.D. che, presentandosi ad alcuni proprietari di abitazioni danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 come imprenditore edile per la realizzazione delle opere di ricostruzione, induceva i committenti al pagamento dell’anticipo dei lavori per un importo pari al 25% del finanziamento senza, però, eseguire alcun lavoro edile.

Ancora, in un’altra circostanza i finanzieri hanno scoperto che non si è fatto scrupolo di sostituire il nome e la firma del proprio genitore, quale tecnico responsabile di un progetto di ricostruzione, con il suo, pur di conseguire i previsti compensi.

A copertura del danno cagionato dalla truffa, l’Autorità Giudiziaria ha incaricato, inoltre, i finanzieri di sottoporre a sequestro preventivo per equivalente i beni mobili ed immobili di proprietà del D.A. fino a concorrenza di euro 155.000,00, somma oggetto della truffa perpetrata. Sono stati così sequestrati immobili, quote societarie e un’autovettura.


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