La Perdonanza Celestiniana è Patrimonio dell'Unesco L'Aquila si conferma città della Pace

Soddisfazione e orgoglio nel mondo politico e religioso

13 Dicembre 2019   09:01  

 La Perdonanza Celestiniana ("The Celestinian Forgiveness") è stata ufficialmente iscritta nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale immateriale dell'Unesco dopo il parere favorevole espresso dal Comitato intergovernativo a Bogotà (Colombia).

La candidatura, sostenuta dal Comune dell'Aquila, dal Comitato Perdonanza Celestiniana, in collaborazione con i gruppi e le associazioni di praticanti locali, è stata presentata dall'Italia con il coordinamento tecnico-scientifico dell'Ufficio Unesco del Mibact.

Il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, il Comitato Perdonanza Celestiniana, la cittadinanza dell'Aquila e delle comunità dell'Abruzzo in Italia che si associano al messaggio Celestiniano, sono grate all'Unesco per lo straordinario riconoscimento attribuito all'evento di riconciliazione che si celebra ogni anno dal 1294.
 

"Oggi, grazie all'Unesco - dichiara in una nota il sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi - lo spirito di riconciliazione e la rinascita tanto attesa dopo la distruzione del 2009, si fondono e sostengono, attraverso la Festa del Perdono, in una rinnovata dimensione di città di pace, aperta e solidale, pronta ad accogliere tutte le comunità che nella conservazione e salvaguardia dei loro patrimoni culturali immateriali vorranno con noi partecipare al bene dell'Umanità.

Ringrazio Elena Sinibaldi, contact point Unesco in seno al Mibact per averci preso per mano e guidato, Massimo Alesii per lo spirito di servizio e la costante collaborazione, e la dipendente comunale Luana Masciovecchio per l'indiscusso impegno. Abbiamo speso mille energie per la costruzione del dossier e per ottenere un risultato che non è solo dell'Aquila, ma appartiene al mondo intero"

"Felice e orgoglioso per l'iscrizione della Perdonanza Celestiniana nella lista Unesco del patrimonio immateriale dell'umanità" Così il ministro per i beni, le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini commenta la decisione presa a Bogotà dal Comitato intergovernativo Unesco di accettare la proposta presentata dall'Italia con il coordinamento tecnico-scientifico dell'Ufficio Unesco del Mibact per inserire la Perdonanza Celestiniana nell'elenco del Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità.

"La celebrazione della Perdonanza Celestiniana - sottolinea Franceschini in una nota - costituisce un simbolo di riconciliazione, coesione sociale e integrazione. Riflette l'atto di perdono tra le comunità locali, promuovendo i valori di condivisione, ospitalità e fraternità. Inoltre, rafforza la comunicazione e le relazioni tra le generazioni creando un intenso coinvolgimento emotivo e culturale".

Il Cammino del Perdono, il Corteo storico della Bolla e l'attraversamento della Porta Santa della Basilica di Collemaggio rappresentano tre momenti significativi della Festa della Perdonanza Celestiniana e simboleggiano i valori della solidarietà per tutti coloro che partecipano e trasmettono l'elemento, testimonianza viva dell'importanza del patrimonio culturale immateriale per la società civile ed in particolare per le nuove generazioni, esemplificativo della resilienza della comunità anche di fronte ad emergenze naturali e dell'importanza che esso rappresenta come strumento chiave per la costruzione di società inclusive e per lo sviluppo sostenibile dei territori.

"La Chiesa e la Città di L'Aquila esultano, unanimi, per questo prestigioso riconoscimento dell'Unesco, che rende la Perdonanza patrimonio immateriale dell'umanità. La formidabile intuizione di Celestino V, che ha generato questa celebrazione religiosa e civile, ha un significato universale: cioè, vale per tutti e per ciascuno. Il tema del perdono, non ha solo una portata spirituale, ma anche culturale e sociale. Il perdono è una chiave necessaria per aprire la porta della pace: a livello comunitario e personale".

Queste le parole dell'Arcivescovo dell'Aquila, cardinale Giuseppe Petrocchi, appena appresa la notizia della decisione del Comitato Intergovernativo dell'Unesco. "La gioiosa notizia, lungamente attesa, che ci ha raggiunto, rappresenta, perciò, una spinta ulteriore ad approfondire e dilatare l'impegno del perdono, per testimoniare che solo l'amore, capace di oltrepassare la trincea del rancore e della contrapposizione, può vincere la logica del conflitto, spalancando orizzonti di dialogo costruttivo e di intese convergenti, ricche di verità e di bene: aperte a Dio e, proprio per questo, degne dell'uomo".


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