La Rai non rinnova il contratto a Santoro: colpa di Berlusconi?

Nuovo giallo ad Annozero

02 Settembre 2009   08:29  

Quando il buon Michele Santoro deciderà di spegnere i riflettori sulla sua trasmissione, sicuramente Annozero verrà ricordato come uno dei programmi più tormentati della tv italiana. Passi il fatto che, nella scorsa edizione, il vignettista Vauro sia stato sospeso a causa di un suo disegno (è il minimo, figuriamoci), ma l'idea di sentirsi costantemente in bilico, e ogni settimana non sapere se si andrà in onda o meno, deve essere davvero frustrante. Qualcuno potrebbe obiettare che è solo un modo furbesco per farsi della pubblicità, e forse non avrebbe tutti i torti, però è vero che questo talk-show politico utilizza un linguaggio ed argomenti cui la nostra tv non è abituata.
Ora, a poche settimane dall'inizio della nuova stagione, ad Annozero scoppia un nuovo caso: la Rai non ha ancora rinnovato i contratti a Santoro & co. Uno dei collaboratori del giornalista sostiene che dietro a questa 'dimenticanza' ci sarebbe la mano di Silvio Berlusconi. Il premier, sempre secondo questa fonte (rigorosamente rimasta anonima) sarebbe, infatti, poco avvezzo a digerire per un altro anno la faccia di Marco Travaglio. Effettivamente, il brizzolato reporter è meglio averlo come amico che non, perchè con i suoi testi al vetriolo è capace di mettere alla berlina chiunque (anche se il Presidente del Consiglio rimane una delle sue vittime preferite).
Liofredi, nuovo direttore di Raidue, stempera i toni e afferma che, essendosi appena insidiato, è stato un pò difficile per lui rinnovare i contratti nel mese di agosto, e tutto verrà risolto a breve in modo da permettere ad Annozero di andare in onda regolarmente.
Tutti, quindi, possono tirare un bel sospiro di sollievo a parte Silvio, naturalmente. Lui Marco Travaglio se lo dovrà sorbire per un'altra, lunghissima edizione. Per il Cavaliere è davvero un momento no.

P.s. piccolo aggiornamento sulla querelle Materazzi-Coliandro: in una nota il difensore ha precisato che la frase incirminata sarebbe 'Quel bastardo di Materazzi si è fatto espellere un’altra volta’, quindi notevolmente differente da quella riportata da Manetti, che ha omesso il pesante appellativo.
In qualunque modo siano andate le cose, trovo assurdo che si debba andare in tribunale per una questione del genere. Suvvia, Marco, lasciamo le aule giudiziarie libere per i processi ai veri delinquenti!



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