La Ricostruzione dell'ottimismo. Barca: "Presentate i progetti e nessuno vi negherà le risorse"

Il ministro Fabrizio Barca risponde ai giornalisti

21 Marzo 2013   17:28  

Si chiude tutto ciò che abbiamo conosciuto finora nella ricostruzione, e si apre una fase nuova, L'Aquila diventa protagonista e deve dimostrare di meritare le risorse che chiede.

Si riparte, con ottimismo, prendendo i soldi che ci sono, spendendoli e convincendo il mondo che L'Aquila merita.

Il ministro Fabrizio Barca, chiude la sua attività passando il testimone a Paolo Aielli a L'Aquila e Paolo Esposito per il cratere, e lo fa spiegando ai giornalisti che da oggi, non si deve e non si può guardare indietro.

E' un appello accorato, a non farsi condizionare da quello che è stato, ma a battersi per quello che sarà.

Spiega: "Il 10 marzo 2011, 3 miliardi e 400 milioni di euro non erano ancora stati assegnati, non c'era organizzazione. A dicembre 2012 abbiamo ridato ordine all'organizzazione e il Cipe a Maggio e poi a Dicembre ha assegnato 2 miliardi.

Ora con queste soldi, potete lavorare, potete dimostrare a chi pensava non foste in grado, di poter spendere i soldi."

Spiega ancora il Ministro che 90 edifici del centro sono in divenire, tra progettazione, e avvio dei cantieri e da qui inizia il futuro.

"Quando si chiedevano soldi per L'Aquila i parlamentari, tutti, anche quelli abruzzesi dicevano 'non mi fate ridere L'Aquila non è capace di spenderli.' Ora potrete dimostrare”

Insomma ora la città e i paesi del cratere sono gli unici che possono dettare il passo, gli unici veri responsabili, a loro l'onere sicuramente, ma anche l'onore di lanciare questa ricostruzione che, secondo Barca, entra nel vivo.

Se sfiducia c'è stata finora ha avuto due basi per il ministro “impegni assunti erano generici e c'era assenza di trasparenza”.

“Ora potrete dimostrare ai paesi esteri, all'America, che su L'Aquila si può investire.”

E fa quello che il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente fa da mesi, ricorda il ruolo delle imprese: “I movimenti cittadini siano addosso alle imprese, alla verifica dell'avanzamento dei lavori. Mai nessuna realtà in Italia ha avuto i soldi dell'Aquila. Ora devono arrivare i progetti, e i soldi che ci sono vanno spesi, e così il Parlamento non potrà mai negarvi le future risorse”.

 


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