La Rivolta dei Surrogati, "Trattati Come Consiglieri di Serie B". FI e LEGA Sempre Più Lontane

06 Maggio 2024   13:49  

La composizione delle commissioni regionali si trasforma in un'arena politica agitata, con risvolti imprevisti e minacce di defezioni. La recente decisione delle nomine ha causato malumori significativi all'interno di Forza Italia e della Lega, mettendo a repentaglio la fragile stabilità della coalizione di Marco Marsilio.

Antonietta La Porta, ex leghista e attualmente affiliata a Forza Italia, ha manifestato il suo dissenso e minaccia di abbandonare il partito, trovandosi esclusa dalle nomine alla presidenza delle commissioni. Anche la leghista Carla Mannetti è contrariata per lo stesso motivo, vedendo compromessa la sua posizione all'interno del consiglio regionale.

Il malcontento è alimentato dal fatto che le presidenze delle commissioni sono state assegnate a chi già ricopriva il ruolo di capogruppo, relegando La Porta e Mannetti a semplici consiglieri senza incarichi di prestigio. Una mossa che ha violato la consuetudine non scritta di distribuire equamente le cariche all'interno dei gruppi consiliari.

La decisione ha implicazioni finanziarie significative, poiché la presidenza di una commissione comporta un compenso aggiuntivo di 1.800 euro al mese, oltre alla visibilità politica. La beffa è ulteriormente accentuata dal fatto che i compensi di capogruppo e presidente di commissione non sono cumulabili.

La situazione ha portato a uno scambio di ruoli tra i membri del consiglio regionale, con conseguenze inattese per La Porta e Mannetti, che si sono trovate ad occupare posizioni minori rispetto ai colleghi. Le tensioni all'interno del centrodestra rischiano di compromettere l'unità della coalizione, mentre gli equilibri interni vengono messi alla prova da questa nuova sfida politica.


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