La Selex non costruirà più il nuovo stabilimento all'Aquila

Sfuma il progetto del nuovo stabilimento della Selex Elsag all'Aquila. L'azienda controllata da Finmeccanica, per bocca dell’amministratore delegato Paolo Aielli, lo ha comunicato ieri a Firenze, durante la riunione del coordinamento nazionale del gruppo.

"La Selex ha preso in giro i lavoratori, le istituzioni e i cittadini" attacca il segretario provinciale della Fiom Alfredo Fegatelli. "La strategia aziendale sarebbe al momento quella di investire in tecnologia, e non nelle strutture - spiega Fegatelli -. In tutto questo discorso, sarebbero comunque tutelati i 145 dipendenti aquilani, che attualmente sono dislocati in altri siti del polo elettronico. Ma questa rassicurazione non ci basta. Siamo di fronte ad un’azienda dello Stato, e cioè Finmeccanica, che nonostante usufruisca di agevolazioni e contributi, decide improvvisamente di non investire più in un territorio, oltrettutto terremotato, che avrebbe bisogno, per il proprio rilancio, proprio di nuove infrastrutture. E lo fa dopo essersi impegnata, a partire dal luglio 2009, in tutti i tavoli istituzionali. Si tratta di una vera e propria presa in giro, nei confronti dei dipendenti, degli enti locali, degli stessi cittadini aquilani. Una decisione di cui dovrà assumersi tutte le responsabilità".

Il progetto esecutivo del nuovo stabilimento, che Finmeccanica si era impegnata a realizzare dopo il sisma, doveva essere presentato a fine 2011. Il sito era parte integrante di un piano di investimenti da 50 milioni di euro, che prevedeva la costruzione di un complesso industriale a Campo di Pile, dove ospitare sia la Selex che la Thales Alenia Space, i cui stabili sono inagibili dal 6 aprile 2009. Ma solo un cantiere è partito: quello del lotto riguardante la Thales.

Il ripensamento, nonostante la Selex Elsag abbia fatto espropriare 70 terreni, e nonostante l’azienda spenda 300mila euro all’anno per affittare gli spazi dove opera attualmente.