Nei due servizi del tg di Rete8 l'incandescente situazione nella Valle Peligna esclusa nonostante i danni subiti dal sisma del 6 aprile, dal cratere e dunque dal diritto ad accedere agli aiuti previsti dal Decreto Abruzzo. Il sindaco di Sulmona Fabio Federico, del Pdl, critica duramente la decisione del governo e della Protezione civile: "E' assurdo averci escluso dal cratere. E' vero che non abbiamo tendopoli, ma molti sulmontini, circa duemila, sono fuori dalle loro case, anche perchè con il 60% delle rilevazioni effettuate sono già 479 le abitazioni che hanno subito danni. I commercianti della valle peligna chiedono la secessione dalla Provincia dell'Aquila e annunciano la riconsegna delle schede elettorali in occasione delle Europee.
COMMERCIANTI PELIGNI SUL PIEDE DI GUERRA
L’avvio
di una petizione popolare per un referendum in favore del passaggio del
Centro Abruzzo alla Provincia di Pescara; la restituzione dei
certificati elettorali; lo stato di mobilitazione, con partecipazione
diretta, alla manifestazione comprensoriale indetta da tutti gli
esercenti per il 4 giugno prossimo.
Sono le tre proposte avanzate dall’Associazione culturale Insieme per
il Centro Abruzzo, che ha organizzato a
Sulmona un’assemblea di cittadini, associazioni e rappresentanti di
tutte le categorie professionali e produttive del Centro Abruzzo.
Hanno
partecipato, tra gli altri, Confesercenti, Confcommercio, Ascom Fidi,
Ascom Servizi, Ance (Associazione Costruttori Edili – Valle Peligna e
Alto Sangro), Coldiretti, Associazione Celestiniana, Lega Popolare,
Consorzio Centro Storico, Corfinium Onlus, Associazione culturale
Ovidiana, Associazione culturale Smemoranda, Casa della Pace, e
numerosi cittadini dei comuni della Valle Peligna, della Valle del
Sagittario, della Valle Subequana e dell’Alto Sangro.
Lo scopo è quello di battersi contro l’abbandono del Centro Abruzzo.
In città, dopo una proposta lanciata da alcuni commercianti, è nato nei
giorni scorsi anche un Comitato per l'inclusione nella provincia di
Pescara.
Venti di secessione sempre più insistenti spirano sulla Valle Peligna, quindi, anche se non si sa fino a che punto risolutivi.
Un'iniziativa sicuramente non inedita per una città che a lungo ha
coltivato l'ambizione di diventare Provincia. Anche in Alto Sangro
qualche anno fa gli operatori turistici, stanchi della crisi e delle
loro istanze ignorate, minacciarono di aderire al Molise.
IL SINDACO FEDERICO AVEVA DETTO ALLA RIUNIONE DELL' ANCI DEL 7 MAGGIO
“Sulmona e i Comuni
della valle Peligna hanno subìto danni tali da giustificare ampiamente
il loro ingresso nel cratere del terremoto. Se non è così, il
commissario Bertolaso venga in città e si assuma la responsabilità di
chiedere la revoca delle oltre 200 ordinanze di evacuazione che ho
emanato”. Così il sindaco di Sulmona, Fabio Federico, escluso dalla
definizione dei Comuni che rientrano nel “cratere” del terremoto che ha
colpito l’Abruzzo, e che potranno quindi usufruire dei relativi
benefici. Federico, che ha preso la parola durante l’audizione
dell’ANCI in Commissione Ambiente del Senato, ha dovuto abbandonare
anzitempo la seduta, perché raggiunto dalla comunicazione che “sono
stati rilevati danni all’ospedale di Sulmona, e forse dovrò farlo
evacuare”. E’ stata proprio questa notizia a scuotere il sindaco, che
ha snocciolato i dati dell’emergenza nella sua città: “Abbiamo finora
ricevuto 2470 segnalazioni, abbiamo compiuto 824 sopralluoghi ed
evacuato 200 edifici sfollando 500 persone. Calcoliamo inoltre che a
Sulmona ci sono attualmente 4 mila cittadini in meno, che sono andati
via per paura; gli uffici pubblici sono chiusi, compreso il Comune”.
Per questo motivo, ha spiegato Federico, “non possiamo accettare la
classificazione che è stata fatta per definire i Comuni che rientrano
nel cratere: oggi dovrò dire ai miei cittadini- ha proseguito- che non
solo non saremo considerati tra i Comuni colpiti, ma che non si sa se
otterremo dei benefici, che la zona franca urbana è ancora lontana dal
costituirsi e che nessuno ci aiuterà per il dissesto economico in cui
già versiamo. E’ come se a Sulmona il terremoto non ci fosse stato. E
allora- ha ribadito Federico- chiedo a Bertolaso di venire a prendersi
la responsabilità di revocare le mie ordinanze”