La Valle Peligna esclusa dal cratere minaccia la secessione

Tg di Rete8

01 Giugno 2009   14:28  

Nei due servizi del tg di Rete8 l'incandescente situazione nella Valle Peligna esclusa nonostante i danni subiti dal sisma del 6 aprile, dal cratere e dunque dal diritto ad accedere agli aiuti previsti dal Decreto Abruzzo. Il sindaco di Sulmona Fabio Federico, del Pdl, critica duramente la decisione del governo e della Protezione civile: "E' assurdo averci escluso dal cratere. E' vero che non abbiamo tendopoli, ma molti sulmontini, circa duemila, sono fuori dalle loro case, anche perchè con il 60% delle rilevazioni effettuate sono già 479 le abitazioni che hanno subito danni.  I commercianti della valle peligna chiedono la secessione dalla Provincia dell'Aquila e annunciano la riconsegna delle schede elettorali in occasione delle Europee.

COMMERCIANTI PELIGNI SUL PIEDE DI GUERRA

L’avvio di una petizione popolare per un referendum in favore del passaggio del Centro Abruzzo alla Provincia di Pescara; la restituzione dei certificati elettorali; lo stato di mobilitazione, con partecipazione diretta, alla manifestazione comprensoriale indetta da tutti gli esercenti per il 4 giugno prossimo.
Sono le tre proposte avanzate dall’Associazione culturale Insieme per il Centro Abruzzo, che ha organizzato a Sulmona un’assemblea di cittadini, associazioni e rappresentanti di tutte le categorie professionali e produttive del Centro Abruzzo.
Hanno partecipato, tra gli altri, Confesercenti, Confcommercio, Ascom Fidi, Ascom Servizi, Ance (Associazione Costruttori Edili – Valle Peligna e Alto Sangro), Coldiretti, Associazione Celestiniana, Lega Popolare, Consorzio Centro Storico, Corfinium Onlus, Associazione culturale Ovidiana, Associazione culturale Smemoranda, Casa della Pace, e numerosi cittadini dei comuni della Valle Peligna, della Valle del Sagittario, della Valle Subequana e dell’Alto Sangro.
Lo scopo è quello di battersi contro l’abbandono del Centro Abruzzo.
In città, dopo una proposta lanciata da alcuni commercianti, è nato nei giorni scorsi anche un Comitato per l'inclusione nella provincia di Pescara.
Venti di secessione sempre più insistenti spirano sulla Valle Peligna, quindi, anche se non si sa fino a che punto risolutivi.
Un'iniziativa sicuramente non inedita per una città che a lungo ha coltivato l'ambizione di diventare Provincia. Anche in Alto Sangro qualche anno fa gli operatori turistici, stanchi della crisi e delle loro istanze ignorate, minacciarono di aderire al Molise
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IL SINDACO FEDERICO AVEVA DETTO ALLA RIUNIONE DELL' ANCI DEL 7 MAGGIO

“Sulmona e i Comuni della valle Peligna hanno subìto danni tali da giustificare ampiamente il loro ingresso nel cratere del terremoto. Se non è così, il commissario Bertolaso venga in città e si assuma la responsabilità di chiedere la revoca delle oltre 200 ordinanze di evacuazione che ho emanato”. Così il sindaco di Sulmona, Fabio Federico, escluso dalla definizione dei Comuni che rientrano nel “cratere” del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, e che potranno quindi usufruire dei relativi benefici. Federico, che ha preso la parola durante l’audizione dell’ANCI in Commissione Ambiente del Senato, ha dovuto abbandonare anzitempo la seduta, perché raggiunto dalla comunicazione che “sono stati rilevati danni all’ospedale di Sulmona, e forse dovrò farlo evacuare”. E’ stata proprio questa notizia a scuotere il sindaco, che ha snocciolato i dati dell’emergenza nella sua città: “Abbiamo finora ricevuto 2470 segnalazioni, abbiamo compiuto 824 sopralluoghi ed evacuato 200 edifici sfollando 500 persone. Calcoliamo inoltre che a Sulmona ci sono attualmente 4 mila cittadini in meno, che sono andati via per paura; gli uffici pubblici sono chiusi, compreso il Comune”. Per questo motivo, ha spiegato Federico, “non possiamo accettare la classificazione che è stata fatta per definire i Comuni che rientrano nel cratere: oggi dovrò dire ai miei cittadini- ha proseguito- che non solo non saremo considerati tra i Comuni colpiti, ma che non si sa se otterremo dei benefici, che la zona franca urbana è ancora lontana dal costituirsi e che nessuno ci aiuterà per il dissesto economico in cui già versiamo. E’ come se a Sulmona il terremoto non ci fosse stato. E allora- ha ribadito Federico- chiedo a Bertolaso di venire a prendersi la responsabilità di revocare le mie ordinanze”

 

 

 


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