La corsa degli zingari a Pacentro

07 Settembre 2009   14:53  

La Corsa degli Zingari ha luogo a Pacentro, centro pedemontano della Maiella, nella prima Domenica di Settembre. Inserita all'interno della festa religiosa della Madonna di Loreto, ha assunto via via una sua propria dimensione autonoma fino a rappresentare la vera attrattiva turistica della festa. Per l'occasione Pacentro registra una vera e propria invasione di turisti che si uniscono ai pacentrani residenti ed ai numerosi emigranti tornati in paese per passare le ferie estive. 

Le vie del centro storico medioevale, particolarmente suggestive di per sèvengono ravvivate dalle botteghe degli artigiani allestite in pompa magna con i prodotti del lavoro degli indigeni. Così, in una atmosfera tra fede, folklore e sport estremo, l'intero paese viene coinvolto nella manifestazione che rappresenta un vero e proprio addio all'estate. Anche nella Corsa degli Zingari, come nelle altre manifestazioni che si svolgono nel comprensorio, si rinnova il dualismo tra aspetto religioso ed aspetto laico/pagano.

I partecipanti alla corsa cominciano a raggrupparsi alla spicciolata sotto la pietra spaccata, situata lungo le pendici di colle Ardingo. La pietra è dipinta con i colori della bandiera italiana e così resta per tutto l'anno 

ad indicare ai passanti che percorrono le strade del paese che da li parte la Corsa degli Zingari. I corridori emergono pian piano dal bosco sottostante camminando con lentezza, prestando estrema attenzione al luogo ove posano i piedi per evitare di procurarsi ferite prima della corsa. 

Secondo alcuni la lenta ricognizione del percorso, soprattutto per i favoriti, serve a studiare in anticipo la traiettoria migliore da seguire durante la corsa. 

Intorno alle 18.15 ha inizio il fragoroso fuoco d'artificio che precede la corsa, quasi a voler passare il testimone tra la processione religiosa appena terminata e la parte sportiva.

La discesa dura poco più di un minuto. Gli atleti giungono in fondo, al letto del fiume Vella, 

con i piedi già segnati dalle ferite prodotte dai rovi e dalle pietre aguzze. 

La salita si snoda ripida tra due ali di folla. 

Gli atleti, pur di conquistare il primo posto, non si risparmiano "cortesie”. Stringono tra i denti un foulard per potersi aiutare a resistere meglio al forte dolore dei piedi. Altri tre minuti di tremenda sofferenza fino alla soglia della Chiesa, oltre la quale ha termine la corsa.

Terminata la corsa i primi atleti arrivati vengono portati in trionfo per le vie del paese sulle spalle dei parenti più stretti. 

Il, pubblico che assiepa la piazza centrale di Pacentro li applaude, ammirato per la forza d'animo di questi giovani che sopportano con il sorriso sulle labbra il tremendo dolore provocato dalle ferite ai piedi.


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