La drammatica odissea di un professore universitario si conclude: il rientro in patria

24 Ottobre 2025   19:03  

Dopo oltre due mesi di detenzione in Albania, il docente dell'Università dell'Aquila, Michele D'Angelo, è finalmente tornato a casa in Italia, visibilmente provato ma libero su cauzione.

È cessata l'estenuante attesa per il rientro in territorio italiano di Michele D'Angelo, stimato docente di Biologia presso l'Università dell'Aquila, trattenuto in Albania da agosto.

Il professore, originario di San Severo in provincia di Foggia, è decollato dalla capitale Tirana nel tardo pomeriggio di ieri ed è atterrato all'aeroporto di Fiumicino poco dopo la mezzanotte. Al suo fianco, la compagna Vanessa Castelli, instancabile sostenitrice della sua causa durante l'intero periodo. La coppia ha poi raggiunto in tarda notte il capoluogo abruzzese, L'Aquila.

Sulle procedure di trasferimento, che hanno richiesto delicate trattative e un notevole sforzo diplomatico (dettaglio recuperato), le autorità italiane e albanesi hanno mantenuto uno stretto riserbo fino all'ultimo. Dopo ben 75 giorni di permanenza in carcere, il docente è stato rilasciato dietro il pagamento di una cauzione di 15 mila euro e dovrà ottemperare al solo obbligo di firma.

"Michele è molto provato, ma possiamo affermare che questo incubo è svanito, ora possiamo tirare un sospiro di sollievo", ha dichiarato commossa la Castelli, che in questi mesi difficili ha seguito ogni sviluppo del caso, offrendo un supporto fondamentale.

D'Angelo era stato arrestato l'8 agosto in seguito a un incidente stradale sulla Levan-Fier, dove un adolescente purtroppo ha perso la vita. La difesa del professore sostiene che la sua Lancia Ypsilon sarebbe stata colpita da una Mercedes in corsa a velocità elevata. Le autorità locali, invece, gli avevano contestato in particolare l'allontanamento dal luogo dell'impatto, un gesto che i suoi legali hanno attribuito a un stato di shock, e non a una volontà di fuga.

L'accoglienza è stata calorosa: il Rettore dell'Ateneo, Fabio Graziosi, e il Sindaco di L'Aquila, Pierluigi Biondi, hanno espresso la loro profonda soddisfazione per la positiva risoluzione della vicenda, sottolineando l'impegno delle istituzioni a sostegno del loro concittadino. Il procedimento giudiziario in Albania, comunque, resta aperto


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