La finta terremotata a Forum per 300 euro: "Quella notte le mattonelle andavano a farsi friggere"

28 Marzo 2011   08:45  

In attesa che a Forum inviteranno anche due finti profughi fuggiti dalla guerra in Libia, e due contaminati a causa della catastrofe nucleare in Giappone (con il copione scritto da Veronesi) proponiamo un altro stucchevole stralcio della contestata trasmissione Mediaset in cui sono stati protagonisti due finti terremotati aquilani.

La fioraia Marina, nella fiction proprietaria di un negozio di abiti da sposa, bacchetta il pessimismo dell ex-marito, dipendete pubblico, da cui sta cercando di ottenere 25mila euro per ricostruire la sua attività distrutta dal sisma.

L'uomo afferma che L'Aquila e le zone limitrofe ancora non si mettono in sesto, c'è gente che ha perso tutto, c'è crisi.''. L'agguerrita Marina lo smentisce e rivela agli italiani che in realtà a L'Aquila, ''hanno riaperto tutte le attività, tranne la mia'', i giovani sono andati via, ma stanno tornando, ''non ci hanno fatto mancare nulla'', ''hanno ricostruito le case con garage e giardino''. Ri-costruito, non costruito, lasciando intendere cioè che L'Aquila sta tornando com'era e dov'era. Il marito infatti timidamente osserva che L'Aquila è tutta una maceria, Marina lo zittisce immediatamente affermando che non è vero, perché è stato rifatto tutto.

Interviene una ragazza dal pubblico: ''Non è vero che sono rientrati tutti in casa, ci sono persone ancora nelle tende''. E Marina ribadisce: ''E' falso: hanno tutti una casa con garage e giardino''.

E aggiunge, per convincere del fatto che l'economia è bella che ripartita che lei gli abiti da sposa li sta ricominciando a vendere. Certo osserva, ''le spose che non si sono sposate quando è successo il fatto, perché è normale, perché gli abiti che gli ho regalato se le sono messe nelle bare''. Ora però il business è ripartito.

Coglie ovviamente l'occasione, la signora Marina, per ringraziare di tutto ciò pubblicamente il presidente del Consiglio.

Si segnala nella trasmissione un chiaro gioco delle parti: la donna è l'imprenditrice ottimista, che vuole ripartire subito, ''che non vuole fare la terremotata a vita''. Il marito è un lamentoso dipendente pubblico, atrofizzato dal suo pessimismo e da una certa vena anti-governativa. Tutta la trasmissione è costruita per far prevalere la visone delle cose incarnata dalla donna

Struggente il racconto della notte del terremoto vissuto dalla signora Marina: ''Le mattonelle sono andate a farsi friggere... la notte è stata una cosa terribile, non riuscivo a capire se era la guerra o la fine del mondo, la casa si girava, cadevano i lampadari e si sono staccati pure i termosifoni dal muro.''

Ma la battuta migliore, un pò egoisticamente, se la riserva la presentatrice,  rivolta ala signora Marina e al marito: ''Ma se voi siete tutti e due dell'Aquila perché avete un'idea così diversa della situazione?''

Giuseppe Caporale su Repubblica, oltre a rivelare l'indentità della figurante, che come era intuibile non è aquilana, pubblica il copione della trasmissione, consegnato alla signora dagli autori.

"Hanno riaperto tutti l'attività. I giovani stanno tornando". Durante il terremoto "sembrava la fine del mondo, non riuscivo a capire se era la guerra, la casa girava. Si sono staccati i termosifoni dal muro". Ora invece è tutto a posto: "Vorrei ringraziare il presidente e il governo perché non ci hanno fatto mancare niente... Tutti hanno le case con i giardini e con i garage, tutti lavorano, le attività stanno riaprendo". Le fa eco la Dalla Chiesa: "Dovete ringraziare anche Bertolaso che ha fatto un grandissimo lavoro". E giù applausi. Mentre Marina aggiunge: "Quello volevo pure dire". "Inizialmente - continua il copione - hanno messo le tendopoli ma subito dopo hanno riconsegnato le case con giardino e garage. Sono rimasti 300-400 che sono ancora negli hotel e gli fa comodo". "Stanno lì a spese dello Stato: mangiano, bevono e non pagano, pure io ci vorrei andare".

Contatta dal giornale la signora Marina spiega stupefatta dalla bufera che la sua performance ha provocato: "Ma che vogliono questi aquilani? Ma lo sanno tutti che è una trasmissione finta. Ma che pretendono. Io non c'entro nulla. Ho chiesto di partecipare alla trasmissione e quando gli autori hanno saputo che ero abruzzese, mi hanno chiesto di interpretare quel ruolo. Mi hanno spiegato loro quello che avrei dovuto dire. Mi hanno dato 300 euro. Come agli altri attori. Anche Gualtiero, che nella puntata interpretava mio marito, recitava. Lui è un infermiere di Ortona. Hanno scelto un altro abruzzese per via del dialetto".


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