La nuova Space Vision per salvare gli Space Shuttle dalla Nasa

di Nicola Facciolini

07 Dicembre 2009   10:13  

Le Ali nello spazio, ecco quale potrebbe essere . "Save Space Shuttle Program". Perché gli Usa stanno sbagliando di grosso sullo spazio: l'astronauta dell'Apollo 11 Buzz Aldrin riflette sul nuovo programma di sviluppo spaziale americano. L'epoca post Shuttle, non è una buona notizia. Diamo una mano alla Nasa, rileviamo gli Shuttle e modifichiamoli per farli diventare vere astronavi. Abbiamo la tecnologia per farlo e la Sicilia come ottimo sito di lancio ed atterraggio. L'unico modo di avere voli spaziali sicuri ed a basso costo, è di farli fare ai Privati. Le ricadute tecnologiche per risolvere le gravi emergenze planetarie, sarebbero incalcolabili. Che siano i Privati ad accollarsi il rischio e ad assumersi il profitto della conquista umana del Sistema Solare. E' il sogno di tutti i cittadini che credono nella libertà dell'impresa.

(di Nicola Facciolini)

Tra alcuni mesi si chiuderà un'epoca storica di conquista spaziale per l'accesso diretto di un velivolo all'orbita terrestre: lo Space Shuttle della Nasa, ufficialmente l'unica navetta degli Stati Uniti d'America, attualmente in attività verso la Stazione Spaziale Internazionale (dotata di ali, che sa atterrare come un aliante, con la sua proverbiale adattabilità e riutilizzabilità) sarà consegnata alla Storia, lasciando un vuoto pauroso per diversi anni.

La flotta degli Shuttle (www.nasa.gov/mission_pages/shuttle/main/index.html) sarà messa in congedo, in pensionamento anticipato, dopo quasi 30 anni di onorato servizio. Che cosa accadrà? Nessuno lo sa con precisione, neppure dopo il Report preliminare della Commissione Augustine (www.nasa.gov/pdf/396093main_HSF_Cmte_FinalReport.pdf) sul futuro del programma spaziale americano. Che, però, leggendo sotto le righe, parla chiaro a chi ha occhi e orecchi capaci di saper ascoltare e osservare al di là delle divisioni politiche tra Democratici e Repubblicani (beati gli Americani!).

Il Report pone limiti stringenti operativi anche al Presidente Barack Obama. Devono essere i Privati, sebbene il Programma Costellation della Nasa per il ritorno alla tradizionale "epopea Apollo" del passato indichi il contrario, a trasformare gli Space Shuttle in nuove e più affidabili "astronavi". I soldini pubblici negli Usa scarseggiano. La Nasa creata durante la Guerra Fredda per mandare l'uomo sulla Luna in funzione anti-sovietica, non può garantire la "conquista di sogni" più come una volta.

Le nuove capsule "a perdere" Orion, disponibili tra sette anni, sono il necessario passaggio obbligato verso una nuova generazione di vettori e navette spaziali. Ma i Privati di tutto il mondo possono già fare la differenza. Il problema degli Shuttle è l'insicurezza della protezione anti-termica: dunque la nuova navetta (magari a decollo orizzontale) dovrebbe offrire una soluzione sicura a questo grave inconveniente, con uno scudo magnetico di nuova concezione. Non solo.

Se anche il 10% dei dubbi espressi dall'astronauta Aldrin sulla Nasa fossero fondati, non credo che il futuro dell'impresa spaziale umana dipenderà molto dal modo in cui Obama e gli altri Presidenti affronteranno la "nuova" visione impartita qualche anno fa dal Presidente G. W. Bush. Il futuro e il presente del volo umano nel Sistema Solare, dipende dai Privati che dovrebbero avere il diritto di accesso libero e diretto alle risorse spaziali. Se ci si limiterà alla Stazione Spaziale, agli esperimenti senza fine ed a voli orbitanti della capsula Orion, avrebbe ragione Aldrin a sostenere la necessità di potenziare gli attuali Shuttle, a patto di risolvere subito il problema della protezione anti-termica.

Il fatto è che deve essere la Politica ad indicare la via ed a  puntare decisamente oltre l'orbita terrestre e lunare, verso obbiettivi dello spazio profondo come Marte e Venere. Le ricadute tecnologiche per risolvere le gravi emergenze planetarie, sarebbero incalcolabili. Altrimenti alternative alle capsule Orion non ve ne sarebbero. In Italia le politiche spaziali "autonome" rispetto ai Paesi dell'Unione, sono oggi una "bestemmia" fantapolitica! Legami e lacci rendono praticamente impossibile ai Privati di lavorare come dovrebbero.

Ma i Privati potrebbero avere carta bianca per affrontare subito il vero nodo della questione: lo sviluppo di una propulsione innovativa che consentirebbe agli attuali Shuttle di sganciarsi letteralmente dai vincoli politici e militari cui sono soggetti da 30 anni. Che siano i Privati ad accollarsi il rischio e ad assumersi il profitto della conquista umana del Sistema Solare, è il sogno di tutti i cittadini che credono nella libertà dell'impresa. Il rischio di innovare, principalmente, comporta proprio questo. Altrimenti, la Nasa, le altre Agenzie spaziali pubbliche e i militari, per non passare alla Storia, sarebbero costretti a fare una gara internazionale per offrire un numero di missioni garantite alle imprese private che si qualificano con la realizzazione di una navetta di nuova generazione.

Tutti sanno che lo Space Shuttle venne fatto male perché doveva accontentare sia i militari sia i civili. Le ali (i militari e l'aviazione volevano poterlo lanciare dalle loro basi in orbita polare, ma lo hanno mai fatto?) sono un potente messaggio simbolico e pratico.

L'uomo può volare nello spazio! Ricordate il visionario film: "L'aereo più pazzo del mondo...ancora più pazzo"? Si pensava di potere utilizzare lo Shuttle come "traghetto spaziale" fino alla Luna. Alcuni ci credevano e ci credono ancora oggi, puntando però su Marte, la vera sfida tecnologica. Il progetto del 1981 doveva essere solo il primo stadio verso una generazione di Shuttle (come accaduto per gli Ipod e i cellulari) che avrebbero dovuto essere sostituiti da nuove navette più avanzate. Ci provarono i Russi, con la fotocopia "Buran", ma non servì a nulla.

Ormai la competizione era finita. Non solo non se ne è fatto nulla, ma data la scarsità di fondi per le missioni, i costi dei singoli voli Shuttle sono lievitati. Praticamente andavano smontati ogni volta e ricostruiti. Sarebbe come se per far decollare ogni volta un aereo da Fiumicino, con il suo carico di passeggeri, si dovesse ogni volta ricostruirlo daccapo! Ovvio che il costo del biglietto sarebbe astronomico per tutti. Perché non se ne è fatto nulla della nuova generazione di Shuttle? Colpa della politica e dell'economia mondiali. I politici se ne sono disinteressati perché non portava più voti e spostare i siti di produzione e manutenzione avrebbe fatto perdere consensi.

I Privati non si sarebbero disinteressati al progetto (visti i profitti) e non sarebbero stati legati alle pressioni elettorali come i politici, ma occorreva creare il giusto humus economico. Questo in America. Perché in Italia dobbiamo prima sconfiggere le mafie, la politica del gossip, dell'inciucio, della s-meritocrazia e del "cazzeggio" territoriali, prima di aprire le porte agli affari economici spaziali. Quindi, l'unico modo di avere voli spaziali a basso costo è di farli fare ai Privati. Così come si è fatto con il volo atmosferico, i viaggi per nave e in teleferica. Altrimenti si finisce come le navi dei cinesi che, non più interessati, le bruciarono. Impariamo dai portoghesi che, interessati al commercio, continuarono a creare una flotta e un impero.

Ci interessa davvero creare posti di lavoro? Allora ascoltate le parole di Buzz Aldrin scritte e pubblicate sul giornale Huffingtonpost. "Immaginate questo scenario: siete un turista proveniente da una vacanza speciale. O forse siete un ricercatore capo che ritorna a casa da un incarico in un laboratorio nazionale. Ma invece di un dolce atterraggio in un aeroporto, vi immergete nelle acque fredde dell'Oceano Atlantico, vi dondolate come un tappo di sughero in mezzo alle onde, su e giù.

Invece di una piacevole passeggiata all'aeroporto, bisogna aspettare di essere ripescati dalla Marina degli Stati Uniti. Suona seducente? Questo sarà il solo modo che avranno gli americani di tornare sulla Stazione Spaziale Internazionale, perché le capsule spaziali - molto simili alla piccola Gemini 12 e all'Apollo 11 dove io e i miei colleghi abbiamo volato oltre quarant'anni fa - sono state ritenute la giusta sostituzione per le imbarcazioni dopo la flotta degli Space Shuttle, che andranno in pensione l'anno prossimo".

Capsule spaziali? "Ok, invece di sostituire le navette Shuttles con qualcosa di valido - cosa che potrebbe garantire la leadership spaziale americana - stiamo andando dietro a Cina, India e Russia in una gara per costruire una navicella spaziale limitata e sgraziata che l'America aveva mandato in pensione una generazione fa. E indovinate? Ci vorranno altri sette anni prima che la capsula Orion della Nasa sia pronta per trasportare astronauti. E costerà ai contribuenti più di cinquanta miliardi di dollari. Washington, non decolliamo...Ci dimentichiamo che oggi il sistema Shuttle è il più avanzato di ogni altro esistente.

Gli europei hanno Hermes. I russi Buran. Il Giappone sta progettando il piano spaziale Speranza. La Germania aveva un design davvero radicale che prende il nome dal pioniere dello spazio Eugen Sanger. Ma purtroppo ciò che tutti hanno scoperto è che un veicolo dotato di ali per il rientro è un progetto complesso, il cui sviluppo richiede un sacco di denaro e pazienza. Così solo l'America avrebbe avuto delle 'ali' nello spazio. Le navette Shuttles sono servite per fare molte cose incredibili, tra le quali il salvataggio della stazione spaziale russa Mir, perché l'Orbiter poteva portare più acqua, cibo e forniture che una dozzina di navi di fornitura russa Progress.

Hanno distribuito satelliti, ecc. 'Fast forward' fino ad oggi. Due incidenti Shuttle, combinati con un budget ristretto, hanno costretto la Nasa al pre-pensionamento della flotta. Comprensibile, credo. Ma con una mossa che davvero non ha senso, essi saranno sostituiti da... capsule spaziali. E per risparmiare ancora più soldi, queste 'palle di cannone', atterreranno ancora una volta in mare, non sulla terra ferma. Per recuperare le capsule Orion verrà richiesto l'impiego di navi nelle zone di atterraggio. Con quale costo? Gran parte delle Orion non saranno riutilizzabili, come lo scudo termico. Sembra che abbiamo deciso di buttare via la nostra esperienza Shuttle e addio "ritorno al futuro".

I nostri partner dello spazio e i concorrenti stanno anche progettando capsule, perché, per loro, le capsule sono un passo avanti. Nessun altra nazione ha mai avuto la capacità logistica per realizzare un veicolo con ali per il trasporto di carichi, tranne noi. Con l'atterraggio su una pista, ritornando dallo spazio, si hanno molte opportunità di trovare un sito di atterraggio - un aeroporto o un aeroporto militare, per esempio.

Quelle capsule, dal momento che non possono atterrare da nessuna parte, devono essere sempre perfettamente allineate al loro luogo di atterraggio previsto. Maltempo? Oh, devo rimanere in cielo un altro giorno. Esperimenti? Possono aspettare! Ma io ho un'idea migliore. Perché non allungare i restanti voli Shuttle per cinque anni o giù di lì. Aprire un concorso per un veicolo commerciale, la logistica per la stazione che include un veicolo in grado di atterrare su una pista, sfruttando un patrimonio accumulato in trent'anni di esperienza sugli shuttle.

Eventuali progressi raggiunti nei laboratori a bordo della Stazione Spaziale Internazionale non possono attendere per giorni. Se la Nasa non può farlo, lasciate che gli imprenditori privati lo facciano. Costruire e far volare un'astronave degna di questo nome e degna del patrimonio storico dell'esperienza americana.

Tutte queste idee sono parte di quello che ho chiamato la mia Space Vision. Questo è il mio piano globale per il futuro dell'America nello spazio. Dobbiamo pensare a veicoli spaziali che siano degni eredi delle nostre navette Shuttle". Ma osiamo immaginare di più. Ecco il nostro umile suggerimento, un messaggio in bottiglia per chi sarà degno di raccoglierlo. Da italiani possiamo dare una mano alla Nasa: rileviamo gli Space Shuttle e modifichiamoli, facciamoli diventare vere astronavi in grado di viaggiare nel Sistema Solare.

Abbiamo la tecnologia per farlo. E la Sicilia come ottimo sito di lancio ed atterraggio. Un'opportunità irripetibile per creare subito milioni di posti di lavoro, accanto al nuovo ponte sullo Stretto di Messina.

 

 

 


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