La recensione di "Appaloosa"

La recensione del film

25 Gennaio 2009   19:22  

Regia: Ed Harris
Cast: Ed Harris, Viggo Mortensen, Renée Zellweger, Jeremy Irons
Genere: Western
Durata: 116 minuti
Data uscita: 16 gennaio
Voto: OOO

Lo sceriffo Virgil Cole ed il suo vice Everett Hitch arrivano nelle terre selvagge e senza legge di una piccola località nei territori del New Mexico. Ad attenderli, trovano un ranchero, uomo cinico e spietato, che si è auto eletto con la forza ad unico padrone di questa sperduta zona di malaffare. Un giorno, però,accade la classica goccia che fa traboccare il vaso. Il delinquente uccide il vecchio sceriffo, e la coppia di giustizieri sarà chiamata a consegnare il colpevole alla giustizia. La dura lotta alla criminalità viene ulteriormente complicata da una donna, Allison French, che minerà le basi di una solidissima amicizia.
"Appaloosa" non è altro che l'ultimo tentativo di Hollywood per riportare in auge un genere vecchio come il western. Bisogna però essere onesti, e dire che Ed Harris ce l'ha messa davvero tutta, puntando sui contenuti più che sull'azione, proprio com'era uso fare nei vecchi film alla John Wayne. Cavalli e calibro 9 sono solo un buon pretesto per parlare di valori datati, ma sempre validi, come l'amicizia e la giustizia. Ecco, allora, che il buon Virgil Cole, si presenta come il classico uomo di legge integerrimo, difensore strenuo di una moralità che sembra andata perduta, svanita nella polvere dei saloon. Come tutti gli uomini, però, anche lui può cadere in tentazione ed ecco che Allison French, novella Eva, punta al cuore dello sceriffo, scavando sotto quell'apparenza di uomo burbero e privo di sentimenti, e ne trova la parte più debole. A salvare la situazione ci penserà Everett Hitch, più che compare, autentico alter ego di Cole, che riporterà le cose in ordine, rinunciando al suo grande amico di una vita. In effetti questo weatern, a metà tra Hawks e Leone, parla di come sia difficile far rispettare le regole rimanendone all'interno. Di come l'amore sia sleale e travolgente, e di quanto ci sia bisogno di essere scorretti per sopravvivere.
Ed Harris si diverte a fare il pistolero antipatico e misogino, Viggo Mortensen gli fa da spalla da bravo amicone. Si vede che i due attori sono pezzi grossi e pare proprio che non vedessero l‘ora di indossare cappelloni e speroni,. Una coppia talmente brava da concentrare tutte le attenzioni su di lei, a scapito della femme-fatale Renée Zellweger e, forse, anche della sceneggiatura (scritta a quattro mani dal regista e Robert Knott), che avrebbe voluto altro. Film vecchio nei contenuti e nei modi con, però, il fascino di un classico del genere.  Deludente, poi, la prova di Jeremy Irons,  poco cattivo e molto pasticcione. Molto buona, al contrario, la prova di Dean Semler (Balla coi lupi), che sfoggia tutto il suo talento nel fotografare le splendide praterie e il fascino grezzo della comunità di Appaloosa., .Ed Harris prova a dare al western una seconda chance, come Hitch la dà a Cole, ma davvero sembra tutto troppo fuori dal tempo. Avesse scelto un altro modo per parlare degli stessi temi, sarebbe stato un ottimo film. Così com’è, invece , questa pellicola è solo un buon esercizio di stile.

Francesco Balzano

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