La ricerca che salva la vita

Real time PCR

05 Febbraio 2008   13:31  
Sembra a prima vista una stampante di insolita foggia, e invece è una sofisticata apparecchiatura, chiamata Real time PCR, utile alla rilevazione, quantificazione e l´analisi degli acidi nucleici, e consentirà di fare progressi importanti nello studio e, si spera, nella terapia dei tumori, in particolare dei tumori celebrali. Presentata questa mattina presso la Facoltà di scienze dell´Università dell´Aquila, l´apparecchiatura è stata acquistata anche grazie ad un finanziamento della Fondazione Carispaq, e consentirà l´ attivazione di un importante programma di ricerca quadriennale, che costerà il primo anno 400mila euro, finanziati in gran parte dalla Comunità europea. In prospettiva il programma di ricerca, che coinvolgerà i dipartimenti di Scienze chirurgiche, Biologia di base applicata e di Medicina sperimentale, potrà finalizzarsi in uno spin off, portare cioè al brevetto di nuovi farmaci da produrre nel polo farmaceutico aquilano. "Finanziare la ricerca è il migliore investimento - ricorda il rettore Ferdinando Di Orio - ma in Italia siamo purtroppo molto indietro". Inchiodati cioè all 1,1% del Pil, mentre la media europea dei finanziamenti alla ricerca è del 7%, in Giappone dell 8%. Nel nostro paese inoltre i privati investono poco, e l 80% dei finanziamenti sono a carico del pubblico. Per fare un confronto impietoso e significativo, in Finlandia i finanziamenti privati rappresentano il 70% del totale. Negli Stati Uniti è poi importante il ruolo dei "venture capitalist", che investono ingenti risorse di rischio nel settore della ricerca farmaceutica e in altri settori strategici, come le nuovi fonti di energia. In Italia di ventur capitalist invece neanche l´ombra, evidentemente perchè i nostrani possessori di capitali preferiscono altre forme di avventurismo, in particolare nel campo della speculazione immobiliare e finanziaria, negli appalti pubblici, incamerando spesso i profitti e scaricando i costi a carico della collettività. Significativo e in controtendenza dunque l´apporto della Fondazione Carispaq, e il presidente Roberto Marotta ha colto l´occasione per esporre i nuovi criteri per l´erogazione di finanziamenti: sarà infatti u autorevole nucleo di valutazione dell´Acri, l´associazione nazionale delle Casse di risparmio, a decidere quali progetti di ricerca finanziare, al fine di impedire la dispersione delle risorse in mille rivoli, concentrandole al contrario nei progetti più validi e promettenti. Regalare soldi a chi tira più forte la giacchetta può creare infatti consenso e clientela politica, può vellicare la vanagloria della Casta, ma porta ben pochi benefici alla collettività ed anche agli investitori. Nel servizio intervista al rettore dell´Università dell´Aquila Ferdinando Di Orio e a Roberto Marotta, presidente della Fondazione Carispaq. Filippo Tronca

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