La ricostruzione nel pantano: i 16 mesi di pellegrinaggio per uffici di una donna aquilana

18 Maggio 2012   09:58  

Pubblichiamo una lettera di una donna aquilana che da 16 mesi attende che il  progetto di ricostruzione della sua casa "E" venga finalmente approvato da una filiera burocratica tanto costosa quanto inefficente. 

LA LETTERA

Il mio condominio si trova a Pettino, in una strada principale, libera da ogni impedimento, per un eventuale inizio lavori il progetto, ben curato da tecnici autorevoli e da noi sottoscritto con fiducia,è stato presentato nel lontano febbraio 2011. 

A distanza di 16 mesi, dopo numerosissime domande rivolte all’amministratore o ai progettisti o agli uffici della filiera sullo stato dell’arte della pratica, non avendo risposte certe, l’altra mattina mi sono recata di nuovo presso gli uffici della Reluis. 

Allo sportello per il cittadino mi è stato spiegato che, in realtà avrei dovuto raggiungere l’ufficio del Comune preposto per il colloquio con i proprietari degli immobili classificati E, perché l’ufficio Reluiss riceve i cittadini per fare un “ favore “ non perché lo preveda alcuna legge in merito, ma perché ha avuto avuto dal Comune dell’Aquila una informale delega per dare questo tipo di informazioni sulle pratiche.

Successivamente sono stata ricevuta da un tecnico che, con cortesia, mi ha spiegato che la pratica si trovava in questo stato: dopo la terza richiesta di integrazione,comunicata ai progettisti il 4/4/2012, giunta in Comune per il protocollo il 19/04/2012, il documento è giunto a Reluiss (che dista dagli Uffici preposti del Comune poche decine di metri) il 2/5/2012 e al momento si trova in lista per l’esame che non si sa quando avverrà (forse 10 o 15 giorni) con il rischio di un diniego e di una nuova richiesta di integrazione e ulteriore allungamento dei tempi... 

Allora il mio sconforto è cresciuto enormemente perché ho capito di non avere avuto alcuna notizia chiara sul rilascio del contributo. 

Così sono tornata al Progetto case, dove sono alloggiata insieme alla mia famiglia, con una grande tristezza e rabbia, non essendo riuscita ad ottenere nessuna risposta indicativa in questo assurda altalena di responsabilità tra Comune- Reluis- progettisti- amministratore di condominio, dove gli unici ad essere stritolati dal dolore siamo noi cittadini rimasti senza casa e che sopravviviamo nella (non) speranza di poterla rivedere un giorno riparata,visto che non si conoscono le vere ragioni della mancata erogazione dei contributi di ricostruzione per pratiche esaminate per un tempo così lungo. Dopo 16 mesi è ancora buio pesto.

Intanto, per restare ai problemi degli sfollati, si segnala che manca l’acqua calda al Progetto case di Roio Poggio (piastra 6). 

E’ stata chiamata la Manutencoop ma non si è risolto nulla e, in particolare, si è ritenuto necessario il coinvolgimento della Gran Sasso Acqua. Fatto sta che, al momento, la disfunzione resta.


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