La violenza ci ha tolto la memoria (a brevissimo termine)

Dopo il fattaccio di Milano

17 Dicembre 2009   10:48  


Venerdì 22 novembre 1963 John F. Kennedy, trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti, venne assassinato ad opera di un cecchino. Il 13 dicembre 2009 Silvio Berlusconi, a 15 anni dalla sua entrata in politica, riceve un modellino del duomo in faccia. Le tv si affrentano a parlare di attentato, qualcuno definisce Massimo Tartaglia, autore del vile gesto, un terrorista. In America, nessuno si sognò, nemmeno lontanamente, di accusare l'opposizione di essere mandante morale dell'infame gesto. Ma qui siamo in Italia, amici miei, e nulla funziona in maniera normale.
La sera stessa del giorno del fattaccio Fabrizio Cicchitto, intervenendo ad uno speciale di Tv7, ha dichiarato: "La mano di chi ha aggredito Berlusconi è stata armata da una spietata campagna di odio: ognuno si assuma la propria responsabilità. A condurre questa campagna è un network composto dal gruppo editoriale Repubblica-L'Espresso, dal mattinale delle procure Il Fatto, dalla trasmissione di Santoro Annozero e da quel terrorista mediatico di nome Travaglio". Evidentemente, il duro colpo subito dal Premier deve averlo scosso molto, tanto da fargli dimenticare la più recente storia del clima politico italiano.
Se è vero, infatti, che l'opposizione è stata molto dura nei confronti del Cavaliere (ma è del tutto normale nelle democrazie), altrettanto inconfutabile è che Berlusconi ha usato toni molto accesi. Solo qualche giorno fa, ad esempio, durante un congresso del Partito Popolare europeo, aveva sferrato un duro attacco al nostro Stato: "la sovranità sta passando al partito dei giudici. Il Parlamento fa le leggi, ma se queste non piacciono al partito dei giudici questo si rivolge alla Corte Costituzionale e la Corte abroga la legge. Stiamo lavorando per cambiare questa situazione anche attraverso una riforma della Costituzione». La Consulta da organo di garanzia si è trasformata in organo politico. Abrogando il Lodo Alfano he praticamente ha detto ai pubblici accusatori: riprendete la caccia all’uomo nei confronti del primo ministro (…) abbiamo avuto purtroppo tre presidenti della Repubblica consecutivi tutti di sinistra". Parole talmente infuocate da spingere Napolitano a definirle un " violento attacco alle istituzioni".
Suonano, allora, stonati gli accorati appelli evngelici che ora Silvio lancia dal San Raffaele, tipo: "l'amore vince sull'odio". Stavolta, il comunicatore per eccellenza, è stato poco convincente, ha calcato troppo la mano su un sentimentalismo di cui, in 15 anni, non è mai stato un buon rappresentante. "Non ha mai offeso nessuno", sento ripetere in continuazione nelle principali tv ai rappresentanti della Pdl. Non fu, dunque, lui a definire Veltroni "un coglione"? Non fu sempre lui a dare lo stesso appellativo a coloro che non lo votavano? La signora Anna Galli ancora ricorda quando nel 2003, a seguito di una sua contestazione, il Premier pieno di calore umano le disse: “Lei ha una bella faccia da stronza!”.
Sono ancora molte altre le dimostrazioni d'affetto che Marco Travaglio ha raccolto in un articolo pubblicato ieri su "Il Fatto". Si, proprio lui, 'il mandante' dell'attentato continua a spargere odio, semplicemnte ricordandoci ciò che fino a domenica era sotto gli occhi di tutti e, da lunedì, abbiamo lentamente cominciato a dimenticare. Sintomi di un'Italia pronta a scandlizzarsi e un pò meno a riflettere. Non si tratta di alzare la temperatura di un clima politico già incandescente, ma semplicemente di porsi delle semplici domande e di riflettere.
Chi è Massimo Tartaglia? Un uomo di 42 anni, residente a Cesano Boscone, nell'interland milanese, in cura per problemi mentali fino al 2003 presso il Policlinico di Milano. Facile ipotizzare, allora, che l'episodio di violenza commesso (ci tengo a precisare: da condannare categoricamente!), sia frutto delle condizioni di salute e non di un odio, fomentato da una qualche forza parlamentare di sinistra o di centro. I matti, è la più elementare delle affermazioni, non hanno  una coscienza politica. Semplicemente, ad un certo punto vanno fuori di testa. Non si può, allora, misurare lo Stato di tensione di un Paese basandosi sulle folli azioni di un mitomane.
Eppure si è parlato, come dicevo prima con Cicchito, di mano armata da una spietata campagna d'odio. Tutti criminalizzano questo mentecatto, e nessuno pone l'accento su come sia scampato, grazie alle forze d'ordine, ad un autentico tentativo di linciaggio nei suoi confronti, compiuto da alcune persone accorse al comizio. Persone sane di mente, le quali dovrebbero ripudiare la violenza. Nessun uomo nel pieno delle facoltà mentali, per quanto esasperato, avrebbe tirato quel souvenir.
L'interrogativo più inquietante, come sempre, lo suscitano le soluzioni seguenti al dramma. Si parla, ora, di un patto 'democratico' tra Pdl, Pd ed Udc. Democratico (da dizionario) è 'ciò che fa propri i principi della democrazia, che di essi è permeato'. La democrazia in Italia è espressa dalle forze politiche presenti in Parlamento. Perchè, allora, in questa sorta di nuovo accordo non c'è l'Italia dei Valori con i suoi deputati e senatori, eletti dal popolo e perfettamente legittimati a fare anche loro opposizione? Ma, soprattutto, se solo ora si parla di democrazia, prima cosa c'era? Forse ce lo siamo scordati. E' stata una brutta botta.

Francesco Balzano

 


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