Lanciano: commercianti contro Comune per musica e orari

12 Luglio 2008   10:28  

E' ancora scontro su tutti i fronti tra commercianti e amministrazione comunale sull’ordinanza che limita la diffusione della musica fuori dai locali pubblici e su quella che stabilisce gli orari di apertura e chiusura di bar, ristoranti e pub. Al termine dell’ incontro tra i rappresentanti di categoria, il sindaco Filippo Paolini e l’assessore alle attività produttive Gianpanfilo Tartaglia, avvenuto giovedì sera in Comune, la situazione s’è ulteriormente aggravata. Confcommercio, infatti, tramite il suo presidente Angelo Allegrino chiede che l’ordinanza sia rimandata alla fine dell’ estate. “La stagione estiva è già iniziata e non c’è il tempo per dare la possibilità ai gestori di adeguarsi alle nuove prescrizioni”, afferma Allegrino e aggiunge: “L’ordinanza lascia eccessiva discrezionalità agli uffici comunali nella fase di rilascio delle autorizzazioni agli spettacoli. Ci troveremmo di fronte al paradosso di vedere regolamentati nello stesso modo uno spettacolo lungo il Corso e uno che si svolge in aperta campagna, lontano da nuclei abitati”. Tutti d’accordo, dunque, (Confcommercio, Confesercenti,e Unione consumatori) sul fatto che chi abita nei pressi di locali pubblici abbia il diritto di riposare, ma che allo stesso tempo l’ordinanza procura danni economici non indifferenti alle attività commerciali. Il comune però non è disposto a fare marcia indietro. “L’attuale normativa già prevede il divieto di fare rumore da mezzanotte e mezza alle 9 e dalle 13 alle 16”, precisa l’assessore Tartaglia, “l’ordinanza regola l’uso improprio che alcuni locali fanno della musica. Anche la normativa nazionale prevede che si può fare musica all’aperto solo previa autorizzazione e fino a mezzanotte e mezza, non fino all’una e mezza come chiedono i commercianti”. Si torna, così, a discutere dell’ordinanza che disciplina apertura e chiusura dei locali, entrata in vigore nel gennaio 2007, che impone la chiusura alle 2 nei giorni pre-festivi e in quelli festivi non seguiti da un lavorativo e all’una nei giorni feriali. “Il Comune è disposto a prolungare l’apertura dei bar fino alle 3 nelle giornate prefestive, fermo restando il limite all’una negli altri giorni», conclude Tartaglia. Ma ai commercianti non basta; Allegrino commenta: “Si tratta di un palliativo che non produce benefici”.

(IP) 


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