Lanciano: in manette due usurai e truffatori

28 Novembre 2011   13:30  

Usura e associazione per delinquere finalizzata alla truffa di imprese in tutta Italia, con merci ordinate e mai pagate per oltre 350.000 euro. Con queste accuse sono stati arrestati la notte scorsa Felice Di Fazio, 52 anni di Lanciano e Alfredo Toro, 28 anni di San Vito Chietino, gia' noti alla Procura per reati contro il patrimonio.

L'operazione 'Cipollaro' - dal nome della localita' di Casoli dove sorge il capannone che fungeva da magazzino delle merci frutto della truffa - ha subito un'accelerazione per l'ormai imminente partenza in luna di miele di Alfredo Toro, convolato a nozze sabato scorso e pronto a partire per l'Ucraina proprio oggi.

Ci sono altri indagati, tra cui i familiari di Felice Di Fazio e circa 15 denunciati a vario titolo. I due prestavano somme di denaro per migliaia di euro a imprese in difficolta' economiche e chiedevano indietro la somma con tassi usurari che partivano dal 10 per cento mensile fino ad arrivare al 320 per cento annuali.

Una volta che la vittima non riusciva piu' a pagare scattava l'associazione per delinquere finalizzata alla truffa che ha colpito decine di aziende in tutta Italia: veniva chiesto alla vittima di diventare il rappresentante legale di un'azienda, nello specifico una societa' di trasporti, la Natale Srl di Fara San Martino (Chieti), precedentemente svuotata dei beni che le appartenevano e ritenuta solvibile dalle imprese truffate.

Da li' partiva il meccanismo della truffa che ha colpito varie imprese in tutta Italia, con merci ordinate sfruttando il buon nome dell'azienda e del titolare che poi venivano pagate in parte con la prima rata e successivamente con assegni insolvibili delle vittime dell'usura. I due si trovano nel carcere di Villa Stanazzo di Lanciano. L'interrogatorio di garanzia e' previsto per domani.

Le indagini, condotte dal sostituto procuratore di Lanciano, Rosaria Vecchi, con l'ausilio degli agenti del commissariato di polizia di Lanciano, sono partite nella scorsa primavera grazie alla collaborazione con la Procura di un imprenditore vittima dell'usura. Al momento l'imprenditore risulta allo stesso tempo parte offesa e indagato per essersi prestato alla successiva attivita' di truffa organizzata da Felice Di Fazio e Alfredo Toro, intestandosi un'azienda di trasporti. "Chiediamo con forza la collaborazione di quanti si trovano in difficolta' per essersi rivolti a questa organizzazione criminale - ha detto nel corso della conferenza stampa il procuratore di Lanciano, Francesco Menditto.

Abbiamo fermato un'attivita' usuraria particolarmente consistente, ma le indagini sono ancora in corso. Sappiamo quanto e' difficile per le vittime uscire dal giro, ma un modo per uscirne, forse l'unico, e' collaborare con questa Procura che ha dimostrato di essere in grado di intervenire". Le truffe ai danni di imprese in tutta Italia sono decine, ma il numero e' destinato a crescere in virtu' delle numerose querele che stanno arrivando a Lanciano dalle varie Procure interessate.

Di Fazio in seguito alle attivita' di indagine di questi mesi aveva spostato il suo ufficio in un albergo di Cervia (Ravenna) dove riceveva i clienti che chiedevano spiegazioni delle merci non pagate, presentandosi con il falso nome di Francesco Di Francesco. Secondo l'accusa i due avrebbero fatto aprire dei conti in banca a dei tossicodipendenti, con documenti falsi e in cambio di pochi soldi, per utilizzare il libretto degli assegni che veniva rilasciato contestualmente all'apertura del conto. Nel capannone in localita' Cipollaro di Casoli sono state rinvenute solo alcune delle merci - carburanti, carrelli elevatori, travi lamellari, gruppi di continuita' elettrica, materiale in legno - frutto della truffa, che gli inquirenti hanno subito restituito alle imprese truffate. "E' stato un lavoro lungo, impegnativo e molto difficoltoso che ci ha portati anche fuori regione per le attivita' di indagine", ha detto il dirigente della Polizia di Lanciano, Katia Basilico.


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