La mobilitazione dei lavoratori del Centro Turistico del Gran Sasso ha suscitato un'ondata di solidarietà, mentre cresce la delusione per l'apparente inerzia delle istituzioni locali di fronte alla chiusura della funivia dal 1° maggio, con prospettive di almeno un anno di inattività. Nonostante fosse noto da settimane, il Comune dell'Aquila e i vertici della società partecipata sembrano non aver messo in atto soluzioni concrete per sostenere l'occupazione e i salari.
Il silenzio del sindaco Pierluigi Biondi su questa questione è emblematico, mentre manca una programmazione e una pianificazione per il futuro. L'assenza di un tavolo di confronto e la mancanza di iniziative per la ricollocazione temporanea dei lavoratori accentuano il senso di precarietà e incertezza per il loro futuro.
Gli atteggiamenti dell'amministrazione comunale sono stati definiti incomprensibili e segnalano un disinteresse verso i lavoratori, che rischiano una riduzione salariale o addirittura la disoccupazione. La situazione è giudicata insostenibile, con i lavoratori costretti a pagare le conseguenze di una gestione amministrativa disastrosa che sembra condannare il Centro Turistico alla chiusura definitiva.
La speranza è che ci sia un cambio di rotta immediato da parte delle istituzioni, altrimenti i lavoratori si preparano a organizzare iniziative di lotta per difendere i propri diritti e il futuro del Centro Turistico.