Lavoro nero, donna denuncia l'ex chiedendo 10 anni di mansioni arretrate

Lui si difende: "Rapporto di assistenza morale e materiale"

20 Gennaio 2014   11:41  

Un amore finito, alle volte, finisce anche nelle aule di tribunale, ma stavolta non c'entrano nulla dissidi o liti all'interno del rapporto di coppia, quanto cause più stringentemente materiali.

E' senza dubbio questo il caso di una donna teramana che ha trascinato l'ex compagno al cospetto di un giudice civile, rivendicando il pagamento di somme mai versatele per il suo lavoro presso l'azienda dell'uomo, per un totale di circa 300.000 euro, per la durata di circa dieci anni di convivenza.

In tale periodo, secondo quanto dichiarato dalla donna, quest'ultima avrebbe lavorato presso la piccola impresa dell'ex compagno prima come addetta alle pulizie e dopo come addetta alle vendite, svolgendo di fatto un rapporto di lavoro subordinato rimasto però tale solo sulla carta.

La difesa dell'imprenditore, tuttavia, tenterà di dimostrare che il tutto si sarebbe svolto nell'ambito di un mero rapporto di collaborazione nel contesto di una convivenza decennale, riprendendo le sentenze emesse in passato da giudici della Suprema Corte per cui, ha citato l'avvocato Antonino Orsatti, legale dell'uomo, "in un rapporto di convivenza 'more uxorio' ogni prestazione lavorativa si deve intendere gratuita perchè nell’ambito di un rapporto basato sul mutuo soccorso, sulla reciproca assistenza morale e materiale".

Di avviso diametralemnte opposto, come ovvio, la difesa della donna, che sostiene invece, rifacendosi a passate sentenze della Cassazione, come la vita delle coppie di fatto, in virtù dell'evoluzione sociale degli ultimi anni, vada equiparata a quella delle coppie sposate.

Una situazione, insomma, di notevole vuoto legislativo, che farà da sfondo ad una causa civile ancora alle primissime battute. Staremo a vedere.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore