Lazio-Pescara 2-0: ennesima prova di debolezza del Delfino

25 Febbraio 2013   23:13  

Nulla da fare per il Pescara, che torna dalla capitale con una nuova sconfitta, la diciassettesima in stagione, la sesta nelle ultime sette gare. Troppo forte la Lazio di Vladimir Petkovic, anche se in tutta onestà i biancocelesti non hanno nemmeno dovuto faticare più di tanto per aggiudicarsi i tre punti, tranne nella primissima parte di gara.

Scelte obbligate per Cristiano Bergodi, trovatosi a dover fare a meno di Weiss, Blasi e Zanon squalificati, Sforzini, Togni e Quintero infortunati e D'Agostino, ancora acciaccato, tenuto in panca. Per il resto, le uniche novità di rilievo del suo iperdifensivo 5-3-2 riguardano Pelizzoli al posto di Perin in porta ed Abbruscato e Celik tandem offensivo.

L'inizio delle ostilità vede un Delfino deciso a vendere cara la pelle, tant'é che, di fatto, si gioca solo nella metà campo laziale. Buon lavoro di Abbruscato e Celik, che pur senza creare palle gol tengono in costante apprensione la difesa biancoceleste per i primi dieci minuti. Ma l'illusione purtroppo non dura di più, poiché la Lazio, diretta da un Ledesma in forma strepitosa, riesce presto a rompere l'accerchiamento e a far valere la superiore caratura tecnica. Le parti si invertono, ora sono i biancazzurri ad essere chiusi nella propria metò campo, ma la difesa a cinque varata da Bergodi riesce a limitare al meglio i cross che fioccano in area per la testa di Floccari. L'unica alternativa per i laziali é affidarsi alle conclusioni della distanza, come al 29', quando Radu lascia partire improvvisamente un bolide che si insacca senza scampo alla destra dell'incolpevole Pelizzoli, firmando così il primo gol in questo campionato. L'1 a 0 rompe l'inerzia della partita e carica a mille gli uomini di Petkovic, che poco dopo, al 35', pervengono al 2 a 0 grazie ad un altro eurogol dalla distanza, stavolta segnato da Lulic al termine di una fantastica cavalcata, viziata da un controllo sbagliato di Celik.

Il doppio vantaggio segna di fatto la fine anticipata delle ostilità: nel corso della ripresa, infatti, pura accademia per la Lazio che, complice la mancata reazione veemente del Pescara, deve preoccuparsi solo di gestire il risultato, non disdegnado tuttavia di portare nuovi pericoli alla retroguardia dei biancazzurri, soprattutto al 64' con Floccari che, solo di fronte a Pelizzoli, calcia però addosso a lui. Il Delfino prova a salvare l'onore e cerca di rientrare in partita, ma in maniera alquanto confusionaria e senza creare alcuna apprensione nei biancocelesti, che anzi al 74' sfiorano di nuovo il terzo gol con Floccari, che incespica clamorosamente al momento della conclusione. Dopo di che più nulla fino al fischio finale che manda in archivio il 2 a 0 per i biancocelesti.

A conti fatti, il risultato appare comunque bugiardo, nel senso che la Lazio avrebbe meritato un risultato anche più ampio per la mole di gioco costruita, aiutato molto da un Pescara propositivo e battagliero solo nei primi dieci minuti, per poi spegnersi fino ad annullarsi. Proseguendo con tale atteggiamento, ben difficilmente il prossimo anno vedremo il Delfino nuovamente di scena all'Olimpico, a meno di un drastico cambiamento di rotta. Sarà difficile, ma tanto vale provarci, a cominciare dalla sfida casalinga di domenica prossima contro l'Udinese.

Il tabellino

Lazio-Pescara 2-0

Lazio (4-1-4-1): Marchetti; Konko (6′ Pereirinha), Cana, Dias, Radu; Ledesma; Candreva (81′ Ederson), Gonzalez (65′ Onazi), Hernanes, Lulic; Floccari. A disp.: Bizzarri, Strakosha, Biava, Onazi, Kozak, Saha.                  All.: Petkovic

Pescara (5-3-2): Pelizzoli; Balzano, Cosic, Bocchetti, Capuano, Zauri; Rizzo, Cascione (87′ Sculli), Bjarnason; Celik (70′ Caraglio), Abbruscato (60′ Caprari). A disp.: Perin, Bianchi Arce, Modesto, D’Agostino, Vukusic.            All.: Bergodi

Reti: 29′ Radu, 35′ Lulic

Arbitro: Romeo di Verona

Ammoniti: -

Lorenzo Ciccarelli

 

 


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