Lega un bambino.Per i genitori non è colpevole per la Procura si

Fatti accaduti a Silvi

29 Giugno 2010   09:45  

Aveva legato il proprio bambino, o meglio quello che i genitori le avevano affidato perché se ne prendesse cura mentre loro erano impegnati a lavoro. Doveva essere quasi una seconda mamma, o comunque una persona di cui potersi fidare serenamente.
La donna, una maestra di una scuola materna di Silvi, legava i bambini.
Sarebbero due gli episodi in cui risulta coinvolta la maestra, e in entrambi il bambino coinvolto è lo stesso.

A denunciare gli accaduti sarebbe stata una collega dell'insegnante e non i genitori del piccolo. Il bambino coinvolto è molto vivace, ipercinetico ma non ha un patologia che richieda bisogno dell' insegnante di sostegno, quindi è forse solo molto vivace. Secondo una ricostruzione la maestra, per impedirgli di correre dappertutto in momenti in cui avrebbe potuto farsi male e far male ad altri bambini, gli avrebbe legato un foulard al passante dei pantaloni fissando l'altro capo alla propria cintura. Questo strano comportamento ha colpito alcuni compagni di classe del piccolo, che lo hanno riferito ai propri genitori.

L'accusa per la maestra è abuso dei mezzi di correzione. Il pm Bruno Auriemma ha firmato l'avviso di conclusione delle indagini e successivamente potrebbe esserci una richiesta di rinvio a giudizio.
L' insegnante, quando è stata ascoltata dagli inquirenti, si è avvalsa della facoltà di non rispondere, dicendo: "Non so di cosa mi state accusando". Per chiarire i fatti gli inquirenti si sono quindi rivolti a terze persone che lavorano nella scuola dove sarebbero avvenuti i fatti: dal dirigente scolastico alle bidelle, e gli stessi genitori del bimbo che è stato legato.
I genitori, messi a conoscenza dell'accaduto, ascoltati dai carabinieri, non hanno ritenuto di dover sporgere querela di parte. "Sappiamo che nostro figlio è difficile da gestire", hanno detto, manifestando comprensione per il gesto dell'insegnante, che, tra l'altro, non sembra sia stata sospesa dal servizio, ma per il reato di abuso dei mezzi di correzione o disciplina si procede d'ufficio, infatti l'articolo 571 del codice penale recita: "Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, è punito, se dal fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi".


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