Legalità e diritti: la città terremotata si interroga

29 Gennaio 2011   12:09  

La legalità, ex-asilo occupato, l'arresto di di Giancarlo Mascazzini. Temi al centro di due note stampa che definiscono il dibattio politico aquilano in queste ore. Il primo a firma del comiutato 3e32, il secondo del cittadino aquilano carlo Congiu

COMITATO 3E32:''LA LORO CORRUZIONE, I NOSTRI DIRITTI''

Apprendiamo dai media che Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del Ministero dell'Ambiente, è stato arrestato nell'ambito dell'operazione contro reati ambientali, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli. L’arresto ha coinvolto anche Marta Di Gennaro, ex vice di Guido Bertolaso alla Protezione Civile e il prefetto Corrado Catenacci, ex commissario ai rifiuti della Regione Campania.

La cosa ci riguarda molto da vicino. Forse non tutti ricordano che Mascazzini ha gestito per conto del Ministero il problema dello smaltimento delle macerie, in particolare in relazione alla gestione della ex Teges.

Ricordiamo bene quando di fronte alla domanda posta dai cittadini “ma non ci sarà rischio di percolato?”, il Mascazzini rispose “e basta sempre costo percolato! Il percolato mica è per forza una cosa negativa!”. Sarà per questo che a Napoli hanno ben pensato di scaricarlo direttamente in mare. E’ chiaro che a questo punto si rende necessaria una immediata verifica della sicurezza e dell’idoneità del sito ex Teges da parte delle istituzioni locali, prima che il fiume Vera possa essere esposto a contaminazioni.

La cosa che suscita maggior indignazione è il fatto che Mascazzini fosse appena stato nominato commissario in Abruzzo per la gestione dei fondi per mitigare il rischio idrogeologico. Ma complimenti! Chiodi aveva scelto con cura a chi affidare la prevenzione in una situazione delicata come quella abruzzese!

D’altronde si tratta della stessa classe politica che si appresta serenamente a riciclare come capogruppo l’ex assessore Venturoni, arrestato con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura di Pescara, sullo smaltimento dei rifiuti.

Anche nel comune dell'Aquila l'andazzo sembra essere lo stesso. Di fronte a migliaia di sfollati e centinaia di persone costrette a vivere ancora negli alberghi, il dirigente comunale Mario Di Gregorio riesce a ricostruire la casa materna a tempo di record ma con modalità a dir poco sospette, certamente diverse dagli altri terremotati.

Questi fatti sono solo gli ultimi in ordine temporale di una catena di malgoverno e corruzione che ha interessato in particolare la gestione post-sisma a L'Aquila.

Ci stupisce quindi come invece solo oggi la legge e la legalità vengano invocate in maniera esasperata e strumentale per punire chi si adopera ad aprire spazi ingiustificatamente chiusi e a cui si dovrebbe aver diritto, come l'ex asilo in Viale duca degli Abruzzi.

In relazione a questa vicenda crediamo che il sindaco e l'amministrazione tutta debbano vergognarsi di non aver occupato loro in qualsiasi modo, un edificio in buone condizioni nascondendolo alla cittadinanza per due anni.

Di fronte a un enorme bisogno di spazi la riapertura dell'ex asilo nido alla città avvenuta in questi ultimi giorni ad opera di studenti, associazioni, e comitati come il nostro, dovrebbe solo esser vista come una boccata d'ossigeno per tutti.

Ci sembra di esser finiti in una realtà ribaltata in cui delle ricostruzioni inesistenti diventano visibili grazie agli effetti spettacolari dei media, mentre quelle tante piccole-grandi ricostruzioni legate al lavoro quotidiano di tutti sono bandite, costrette a rendersi invisibili, a nascondersi per non essere denunciate.

A noi sembra che se da una parte intorno a questa storia imperversa una sterile polemica politica distante anni luce dalla realtà, dall'altra sempre più persone sono disposte a praticare coscientemente disobbedienza civile mosse da bisogni reali a cui la stessa classe politica non sa dare risposta. Siamo stanchi di essere presi in giro.

CONGIU: LETTERA APERTA A ROSSINI CONTRO L'OCCUPAZIONE DELL'EX-ASILO

Illustrissimo  Dottor  Rossini
mi chiedo cosa ci vuole per far sì che la legge si faccia rispettare in tempi brevi. Si dice abbiate inviato una ventina di denunce, ma la certezza non c’è. Si dice anche che gli occupanti erano un centinaio … ripresi e fotografati da giornalisti locali e, se tutto fosse vero, sarebbero solo venti a pagare. Sembra che a nulla è valso rammentare che esiste una Ordinanza Sindacale, non annullata, che prevede l’evacuazione o lo sgombero per i locali classificati B. Risulta chiaro a tutti, che le Forze dell’Ordine potrebbero procedere anche senza la denuncia di parte per sgomberare  l’edificio nel tempo tecnico di due giorni.

Non intervenendo, invece, contribuiscono ad accrescere la tensione che da giorni si accumula soprattutto tra i giovani e che potrebbe sfociare in qualcosa di grave. E allora, perché rimanete immobili? Non è tollerabile e costituisce pessimo esempio, l’occupazione abusiva di un edificio pubblico, a prescindere dalle motivazioni. Come non è tollerabile un’amministrazione
che vive nell’illegalità e che è palesemente mandante dell’illecito.

Questo è chiaramente dimostrato dal  portone d’ingresso dell’edificio, aperto con le chiavi, giacché non ci sono segni di effrazione!!!  Quindi si può parlare  di azione premeditata! Da chi? Certamente da chi possiede le chiavi, chi ha più volte promesso l’astensione alla denuncia e che magari ha garantito la concessione a divinis dell’uso di un immobile pubblico a pseudo associazioni/comitati  locali, che domani ringrazieranno, probabilmente con il voto, la gentile concessione. Concussione? Voto di scambio? Non spetta a me individuare il reato ma a Lei.

Ma è’ certo che dal Comune sono uscite le chiavi e che l’Ente si sta  muovendo per tentare di cambiare la classificazione dell’edificio, attestando un falso o modificando una falsa attestazione! Se ci riuscissero senza che la magistratura sia intervenuta, lascerebbero  poche strade da percorrere a chi crede nella legalità e si ribella all’arroganza e all’ingiustizia derivante da un effimero potere.

Mi chiedo perché il Comune non fa ricontrollare l’ex Liceo scientifico di via Maiella, il cui ultimo lotto da ristrutturare era stato appaltato ad € 800.000 circa e, con i lievissimi danni provocati dal sisma (due controsoffittature e le tegole spostate, ho i testimoni), ha “inventato”, con i soldi dello Stato, opere per 2.000.000 di euro circa! Mi chiedo, inoltre, a cosa servano 16.000.000 di euro per la scuola De Amicis, quando per abbatterla, rifarla uguale ma antisismica e smaltire
le macerie, costerebbe al massimo 5.000.000 di euro! E’ così che si amministra seguendo il principio del buon padre di famiglia? Questi scialacquano in tempi di magra, qualche motivo ci sarà!
Chiarisco, infine,  che i miei interessi sono:  la legalità ed il suo ripristino, nel più breve tempo possibile;  vedere una Magistratura che  si muova in tempi rapidi e che sia realmente distinta dai soliti imbonitori politici; che la città morta non sia oggetto di desiderio anche degli apparati politici; che decine di giovani  non rischino di essere “marchiati” a vita per il solo scopo di ripristinare loro la legalità, a causa di inspiegabili Vostri ritardi.
Sono certo che tali interessi coincidano con i suoi e  quelli della maggioranza dei cittadini aquilani.
                                                        
Carlo Congiu


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