Il Partito Democratico e la Regione Abruzzo sono al centro di una accesa polemica riguardo alla legge approvata dal Consiglio regionale il 28 dicembre scorso, che ha destinato 22 milioni e 322 mila euro a 2.287 enti e associazioni locali. Il Pd critica aspramente la legge, definendola un esempio di "amichettismo dilagante" e chiedendo la sua abrogazione.
I parlamentari Michele Fina e Luciano D'Alfonso, insieme al segretario regionale Daniele Marinelli, accusano la legge di violare il principio di equità nell’accesso ai fondi pubblici. In una nota congiunta, sostengono che i finanziamenti dovrebbero essere attribuiti attraverso bandi trasparenti, premiando il valore sociale delle iniziative, piuttosto che basarsi su legami personali con i rappresentanti istituzionali. Secondo loro, i fondi avrebbero potuto essere utilizzati in modo più efficace per migliorare i servizi sanitari regionali, come evidenziato dallo studio dei consiglieri di opposizione. Il Pd propone di destinare i fondi attraverso un bando, con un terzo per attività socio-culturali e due terzi per risanare il debito delle Asl e finanziare il trasporto pubblico gratuito per studenti e anziani.
Il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, difende la legge e chiede un confronto pubblico per chiarirne la natura e il valore. Sospiri sottolinea che la legge rappresenta uno strumento cruciale per sostenere i piccoli Comuni e le associazioni culturali, sportive e sociali che operano nelle aree interne. Egli afferma che la legge supporta attività essenziali, come la manutenzione di scuole, strade e centri di aggregazione. Il presidente propone di correggere eventuali distorsioni senza cancellare l'intera legge, invitando al dialogo per migliorare il sistema senza compromettere i benefici già apportati.
La disputa tra il Pd e la Regione solleva interrogativi sul futuro della legge e sull’efficacia dei fondi pubblici nel soddisfare le reali esigenze della comunità abruzzese.