Lo scandalo alloggi finisce in tv e Di Primio si infuria: "Infangato il nome della città"

"Non ci è stato concesso il contraddittorio"

10 Settembre 2014   12:48  

A distanza di più di un anno dallo scoppio del caso D'Agostino, cui hanno fatto seguito la partenza di un'inchiesta ed una relazione passata in consiglio comunale sui criteri adoperati per l'assegnazione, torna prepotentemente all'attenzione generale il presunto scandalo degli alloggi popolari di Chieti.

Il caso è infatti finito nel tritacarne televisivo la sera di lunedì 8 settembre, allorché se ne è occupato il programma "Quinta Colonna" condotto da Paolo Del Debbio ed in onda su Rete 4, che ha riportato nell'occhio del ciclone le traversie che da più di un anno gravano sulla questione delle case popolari teatini.

Dopo un esordio decisamente infelice dell'inviata, che confondendo i dati ha affermato come "a Chieti il 30% delle case popolari è riservato ai politici" ((il 30% è infatti la quota di alloggi da riservare ogni anno ai casi di emergenza, sfrattati e senza reddito), la trasmissione è proseguita con commenti in studio e con un servizio di Fulvio Benelli, che ha parlato di vari casi choc (assegnazioni discrezionali, tra cui quella ad un albanese che avrebbe occupato un alloggio in precedenza) ed ha tallonato presso piazza Valignani la figlia dell'ex funzionaria del settore case popolari (non indagata), che ha però respinto le "avances" mediatiche. Per concludere con l'intervista a volto oscurato di una delle sette donne che hanno permesso l'arresto dell'ex assesore Ivo D'Agostino.

Non si è fatta attendere la polemica reazione delsindaco Umberto Di Primio, secondo cui il servizio e la trasmissione hanno gettato una pessima luce sul capoluogo teatino. "Con un parterre palesemente di sinistra si è infangato il nome della città, che il conduttore ha definito 'paese'" - ha affermato Di Primio - "e non ci è nemmeno stato concesso il contraddittorio".

Quanto al parterre, in realtà a commentare in studio il servizio c'erano Maurizio Gasarri, Giorgia Meloni ed Angelino Alfano, dunque "fuoco amico", mentre per quanto concerne le critiche del primo cittadino riguardo la mancata concessione di contraddittorio nella diretta da piazza san Giustino a fare le veci del nuovo assessore alle Politiche della Casa Dario Marrocco è stata la consigliera Carla Di Biase, cui non è di fatto stato concesso di replicare al rappresentante dell'opposizione Gabriele Salvatore, per via della scelta di dare voce ai cittadini.


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