Lo sfogo degli insegnanti precari a Teramo

08 Settembre 2009   15:09  

''I veri terremotati siamo noi'' è questo lo sfogo di alcuni insegnanti precari locali contro i tagli previsti dalla riforma Gelmini.

Si sono radunati per porre all’attenzione dei cittadini e delle autorità i 1.500 posti in meno con cui la scuola abruzzese dovrà fare i conti a partire dal prossimo 20 settembre.
Se, infatti, le novità introdotte dal Ministro per l’Istruzione favoriranno la formazione di classi più numerose, dall’altro lato i tagli previsti nel corpo insegnanti pongono le scuole di fronte a una serie di problemi in termini finanziari.

“Rispetto alla situazione generale nazionale, noi possiamo dire che il terremoto del 6 aprile ha spinto il Ministro a darci più attenzione. Tuttavia, il sisma si è classificato da subito come un terremoto di serie B, se si pensa che nelle situazioni analoghe precedenti si è assistito alla sospensione delle riforme sull’organico”, affermano gli insegnanti.

La delicata situazione in cui l’Abruzzo versa attualmente non è infatti bastata a temporeggiare sulla decisione di tagliare 1.500 posti di lavoro, di cui oltre 500 soltanto per la provincia di Teramo.


L’obiettivo della protesta è quello di sensibilizzare il governatore Chiodi e l’assessore Paolo Gatti nella richiesta di un aumento delle risorse finanziarie.

“Vogliamo vedere se con la nuova finanziaria saranno in grado di creare nuovi posti di lavoro” è il grido degli insegnanti in protesta. “La ricostruzione dell’Abruzzo parte anche da noi”.


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