Lo strano caso dei Map fantasma di Celano

06 Aprile 2012   11:08  

Una vicenda che merita chiarezza e immediata trasparenza, quella denunciata in conferenza dalla direttrice nazionale di Libera, Gabriella Stramaccioni, e dal responsabile locale, Angelo Venti, relativa ai MAP fantasma di Celano.

Tutto ha inizio nel giugno 2009, allorché il Comune marsicano, all'indomani del sisma, fece richiesta alla Protezione civile dei fondi necessari per realizzare 148 moduli abitativi provvisori.

Il 6 agosto la Protezione civile, con grande solerzia, comunica il versamento della somma di euro 2.175.600, per la realizzazione delle opere di urbanizzazione necessarie alla collocazione dei Map di Celano.

Accade però che ad un certo punto ci si accorse che Celano, Comune fuori il cratere e con case inagibili di tipo B, C e D, non poteva fare richiesta di realizzazione di Map, non essendoci condizioni particolarmente gravi di emergenza abitativa nel medio lugo termine.

E il progetto, di cui per lungo tempo il commissario straordinario Mauro Passerotti è rimasto all'oscuro, viene bloccato a pochi giorni dal bando di gara, anche è soprattutto per iniziativa del prefetto Franco Gabrielli.

Una parte dei 2,1 milioni di euro, pari a euro 720mila è stata poi utilizzata, con il consenso della Protezione Civile, per lavori di sistemazione di alloggi popolari in Rione Campitelli.

Il residuo, pari a euro 1.455.600, doveva invece essere restituito alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in modo da essere utilizzato per la ricostruzione post-terremoto.

Ma questo non è ancora avvenuto, nonostante i ripetuti solleciti. Hanno denunciato a tal proposito i consiglieri comunali del Pd di Celano Carlo Cantelmi, Antonello Di Stefano, Aniceto Ciaccia, Calvino Cotturone e Nazareno Tiberi:

“E’ uno scandalo, Una vicenda dai tratti oscuri. Da attente verifiche non c’è segno né della restituzione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che l’ha più volte richiesta, né di uno specifico impegno di spesa. La somma di euro 1.455.600 è letteralmente sparita, volatilizzata all’interno del Bilancio, così come è possibile constatare anche per il Bilancio di previsione 2012”. E non è mai stato chiarito come, nonostante l’assenza di una delibera specifica del Comune di Celano, sia stata erogata a favore dello stesso comune la somma di 2.175.600 euro dall’allora capo della Protezione Civile Guido Bertolaso. E’ comunque certo che nel settembre 2009 l’allora Prefetto di L’Aquila Franco Gabrielli intervenne con urgenza per bloccare definitivamente la gara d’appalto: unico caso in Abruzzo”.

“Per questo - concludono i Consiglieri - abbiamo da tempo interessato la Procura della Repubblica di Avezzano che, nelle scorse settimane, ha già provveduto ad acquisire tutti gli atti inerenti la vicenda,compresi quelli riguardanti le movimentazioni bancarie presso le Tesorerie del Comune. È un fatto gravissimo e il Sindaco, Senatore e Coordinatore Regionale PdL, Filippo Piccone, dovrà renderne conto sia ai cittadini celanesi che a tutti quelli della provincia terremotata”.

Dopo i ripetuti attacchi della stampa e dell'opposizione, pochi giorni fa l'appena dimessosi ex- sindaco di Celano Filippo Piccone è intervenuto sulla vicenda e ha rivelato:

''Mi chiamò Guido Bertolaso e mi disse: ''Guarda che io credo che tu debba fare dei Moduli abitativi provvisori. Ti destinerò una cifra che si avvicina ai 10milioni di euro. Ti anticipo 2,5 milioni per fare le opere di urbanizzazione e poi faremo le delibere successive''.

Affermazioni quelle di piccone monto gravi a detta di Libera:

'' Questa dichiarazione pubblica di Piccone - spiega Angelo Venti -  fatta davanti a giornalisti e videocamere, fa emergere alcuni problemi, non di poco conto.

Il primo problema è che Celano non fa parte del cratere sismico e non aveva requisiti per la destinazione dei Moduli abitativi provvisori.

Il secondo è che l’anticipo di 2,5 milioni di euro è arrivato nel comune e i MAP non sono stati mai realizzati. Il terzo è che i soldi ancora non sono stati restituiti alla Protezione civile.

Ma a sconcertare anche sotto l’aspetto istituzionale è un’altra considerazione. All’epoca dei fatti Piccone era un semplice cittadino di Celano, non ricopriva alcuna carica nel Comune: perché Bertolaso trattò con lui la destinazione dei fondi e a quale titolo?''

Si legge infine nell’inchiesta “Mafie a km 0” realizzata da Libera e dal giornalista Venti ''Molti stanno tentando di mettere le mani sui fondi per la ricostruzione. Ci sono anche gli enti che cercano di utilizzare impropriamente risorse che non gli spetterebbero''.


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