Lolli scrive a Chiodi: ''Insieme e uniti si ricostruisce''

All'indomani del Milleproroghe

27 Febbraio 2011   10:50  

Il parlamentare aquilano del Partito democratico Giovanni Lolli scrive una lettera aperta al presidente e commissario Gianni Chiodi:

''Spettabile Presidente Chiodi, siamo una piccola Regione con problemi grandissimi, il più grande dei quali è certamente il terremoto. Contiamo molto poco ed il solo modo che abbiamo per farci ascoltare è presentarci compatti e determinati, anche protestando quando è necessario
 
Appariamo, invece, divisi e remissivi. Noi Parlamentari abruzzesi abbiamo dimostrato, almeno sul terremoto, di saper lavorare insieme e di riuscire ad ottenere qualche parziale risultato e molto di più potrebbe essere ottenuto se la nostra azione fosse coordinata con quella di tutte le Istituzioni regionali. Questo è un suo compito. Purtroppo in due anni Lei non ha trovato neanche un occasione per convocare tutti noi Parlamentari magari assieme ai Sindaci del cratere.

Le chiedo, ora, di convocare un incontro per aprire una trattativa con lo Stato centrale, concentrarci, intanto, sui problemi legati al lavoro e alle attività economiche, che versano in una situazione drammatica.

In particolare c’è il problema pesantissimo delle tasse, su cui con il milleproroghe abbiamo ottenuto uno spostamento ad ottobre dell’avvio della restituzione che però, come lei sa bene, non ha copertura finanziaria (mentre nello stesso provvedimento la sospensione delle tasse per l’alluvione del Veneto è coperta con 93 milioni e la sospensione di 6 mesi del pagamento delle multe sulle quote latte è coperta con 30 milioni) e, se non si trova una soluzione, a novembre ci troveremo in guai molto seri.

Ci sono in generale i problemi del sostegno al rilancio delle attività economiche, di cui non si è visto sinora neanche un euro da parte dello Stato.

Su questi problemi abbiamo a disposizione la piattaforma unitaria dei rappresentanti di tutte le categorie e i documenti votati dal Consiglio regionale, dal Consiglio comunale e provinciale dell’Aquila e dai consigli dei comuni del cratere. In quei documenti ci sono le proposte unitarie su cui aprire la nostra vertenza. So bene che per rendere operative quelle proposte c è bisogno che il Governo metta a disposizione una parte delle risorse del decreto sul terremoto e su questo sinora ci sono state fortissime resistenze.

Ma le segnalo che proprio nel milleproroghe i 50 milioni di euro messi a disposizione per la bonifica e la reindustrializzazione del sito di Bussi e 2,5 milioni sono stati utilizzati per finanziare la proroga della cassa integrazione della Finmek sono stati presi proprio dal decreto sul terremoto. Ciò significa che è possibile attingere a quelle risorse per finanziare attività economiche e quindi è del tutto ragionevole chiedere che una quota significativa venga messa a sostegno delle richieste contenute nelle nostre piattaforme.

Nessuno le chiede di mettersi a fare il capopopolo, mi rendo conto che il suo ruolo è quello di negoziare con il Governo centrale. Ma, il suo ruolo, sarà tanto più efficace se potrà parlare a nome di noi tutti e se, quando è necessario, i cittadini sostengano le richieste anche con la protesta; questo forse la farà inorridire ma mi creda aumenterà sicuramente il suo peso negoziale. L’aiuterà a presentarsi a Roma non con il cappello in mano ma con la schiena dritta come fanno presidenti di altre Regioni

 Concordiamo insieme una piattaforma e apriamo una trattativa unitaria con le autorità centrali e ciascuno farà la sua parte. Altrimenti una vertenza si aprirà lo stesso, ma purtroppo senza di Lei''.


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