Lombardia: Formigoni trasforma tutti in terremotati, ed esenta 41 comuni dal ticket

30 Agosto 2012   10:00  

Terremotati? Chissà, ma certamente esentati dal ticket.

Non deve essere bello, per chi ha senso civico, e per tutti gli altri che il terremoto lo hanno avuto davvero, veder definito "terremotato" qualcuno che non lo è.

Ed è quanto sta accadendo in Lombardia dove i cittadini "non terremotati" sono esentati dall’obbligo di pagare il ticket. L'esenzione è sui farmaci e sulle visite specialistiche e gli esami. 

La regione Lombardia apre le braccia a tutta la provincia di Mantova, ed esenta dal ticket paesi che non sono stati colpiti dal sisma. A sostenerlo è il Fatto Quotidiano, sulla scorta di una delibera del 3 agosto, della Regione Lombardia.

E così come rivela anche Gazzetta di Mantova, niente ticket sui farmaci e per le prestazioni mediche nei Comuni terremotati. La Regione ha esteso l'esenzione a tutti i comuni terremotati e non ai più colpiti.

E i comuni esentati sono 41 comuni, incluso Mantova, che costano alla Regione Lombardia qualcosa come 750 mila euro al mese.

Una scelta che Carlo Maccari, Pdl anche lui, con delega alla semplificazione e alla digitalizzazione, e vice commissario per l’emergenza del terremoto, l’ha definita  una follia, sia dal punto di vista procedurale che da quello economico. 

Il primo provvedimento della Regione sull'esenzione indicava come beneficiari lombardi solo i residenti e domiciliati nei 14 Comuni mantovani (come individuati dalla Protezione civile), l’allargamento del cosiddetto cratere ha portato a inglobare nel provvedimento ben 34 Comuni in provincia di Mantova,  fino ad arrivare a 41 (capoluogo compreso). 

E ci sono cittadini lombardi che si sono indignati e scandalizzati nello scoprirsi a popria insaputa “terremotato” anche se nel suo paese ci sono stati pochi danni, e comunque non alle sue proprietà. 

L'esenzione non riguarda solo i ticket e ma moltre altre cose decise per decreto . EMaccari spiega "Virtualmente a Mantova, a oggi, è impossibile eseguire uno sfratto. Mantova come Mirandola, senza aver subito i danni che in effetti ci sono stati a Mirandola. Però non è stata propaganda: l’errore c’è stato, ma lo abbiamo fatto perché c’era una migrazione di pazienti dalla Lombardia all’Emilia. L’ospedale di Suzzara, ha perso 90.000 euro perché i pazienti andavano a curarsi in ospedali dove era riconosciuta l’esenzione. Dovevamo porre un freno”.


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